045. Attenzione al vestito!

Suggerimenti sul vestito adeguato da indossare  prima di una pubblica discussione:


1) Principio di sobrietá e autocontrollo. Ogni nostra singola affermazione sia preliminarmente verificata: il fine non è quello di irritare, sminuire, ridicolizzare, provocare l’interlocutore ma quello di garantire lo scambio di opinioni. Nel momento in cui irritiamo l’interlocutore questi punterá unicamente all’autodifesa e non alla difesa dell’argomento di per sé. Irritare l’interlocutore significa indurlo, consapevolmente o meno, a risposte di tipo emotivo e irrazionale, dannose per entrambi e soprattutto per il raggiungimento di una verita condivisa, in genere (anche se non sempre) fine di una discussione. In questo contesto rientra in primis la fallacia ad hominem che consiste nell’attaccare la persona anziché l’argomentazione di costei. Tali fallacie possono essere velatamente implicite e parimenti irritanti. ASSERTIVITA' è la parola d'ordine.

2) Principio di interazione e rendiconto. Ogni interlocutore, dopo aver esposto la propria tesi, è tenuto a difenderla prendendo riferimento diretto ai quesiti posti, vale a dire ascoltando e cercando di comprendere quello che effettivamente i partecipanti intendono dire, per evitare dibattiti-monologo. Sempre apprezzabile è la sospensione del giudizio fino ad avvenuta verifica di tesi o fatti. Internet lo permette: prendersi tempo per verifiche accurate e rispondere se e quando si è riusciti a farlo. In questo senso Internet rende piú difficile la menzogna, in quanto concede il tempo per verifica e controargomentazione anche con giorni o settimane di “ritardo”. Questo principio potrebbe essere anche sintetizzato quale  "onestá intellettuale". Vale inoltre quello che Franca d'Agostini definisce il principio di perfezione: ciascun interlocutore, o ciascun autore da questi citato va preso sul serio, a prescindere da fama, autorià, titoli o CV. La confutazione può avvenire unicamente sulla base degli argomenti riportati.

3) Principio di citazione. Qualsiasi citazione deve essere documentata: vale a dire deve essere citato perlomeno il testo o articolo di riferimento affinché ne sia possibile la verifica da parte degli interlocutori.

4) Principio di comunanza. Ció che spesso conduce al fallimento di una discussione è trascurare la ricerca di premesse comuni di partenza. Nei limiti del possibile bisognerebbe sempre cercare una base comune di partenza su cui sviluppare il discorso successivo.

5) Principio di sinteticitá. E’ necessario rendere i propri messaggi piú sintetici e chiari possibile. Ovviamente ammessi i link, ma questi dovrebbero essere brevemente riassunti nel loro contenuto. In quanto una discussione non puo avvenire attraverso link contrapposti. Da cui anche la necessitá del ricorso limitato ad essi. Infatti, se da una parte è vero che l’interlocutore deve prendere riferimento diretto ai nostri quesiti, è anche impensabile che esso per poterlo fare debba assolutamente leggere qualche decina di pagine proposte. Qualora un interlocutore si esprima in modo poco chiaro o faccia troppi errori sintattici e grammaticali tali da renderne difficile la comprensione, si chieda semplicemente di riformulare. In quanto il fine non è quello di umiliare ma comprendere.

6) Principio dell’antipartitismo. Nel corso della discussione di un argomento controverso evitare di postare commenti che semplicemente prendano le parti per l’uno o per l’altro senza aggiungere nulla di nuovo o rilevante ai fini della discussione. A questo fine è sufficiente cliccare su “mi piace”.

7) Principio di segnalazione. Le fallacie logiche, qualora riscontrate nell’argomentazione dell’interlocutore, dovrebbero essere sempre sobriamente segnalate con il proprio nome, qualora facciano parte di quelle note, affinché il percorso logico possa essere piú facilmente ricostruito da tutti.

8) Principio antitroll. Qualora un troll si intrometta nella discussione, o qualora un interlocutore anche a posteriori si tramuti in troll, lo si ignori totalmente. Stesso dicasi per coloro che insultano grossolanamente. L’amministratore del gruppo o l’autore della nota si riserva il diritto di “eliminarlo” dalla lista dei contatti o membri, previo preavviso (si veda punto 9 del Menu)

9) Principio di individualitá. Non rivolgersi mai all’interlocutore con un “voi” (voi comunisti, voi cattolici…). Si sta parlando con un individuo e non con una categoria, a meno che il proprio interlocutore sia un rappresentante ufficiale di qualche istituzione e anche desideri essere considerato come tale.

10) Principio antibruto. Non è necessario avere l’ultima parola. Importante è aver esposto con chiarezza il proprio argomento e preso in seria considerazione tutti gli altri. Il desiderio di avere l’ultima parola puó condurre alla ripetizione ossessiva dei medesimi temi. Non temere nel lasciare l’ultima parola puó al contrario essere segno di “sicurezza intellettuale”.

nota a margine: qualora vi troviate a collaborare in un gruppo (ad esempio FB) non abusatene nel senso di pubblicizzare, in maniera diretta o indiretta, il partito politico di appartenenza o simili. Questo può avvenire ad esempio attraverso troppo frequenti posts di carattere politico, che magari poco o nulla hanno a che fare con i temi prioritari del gruppo di riferimento. Buon senso quindi.