Sulle dichiarazioni di P. F., presidente dell’ordine dei medici di Vercelli, su Notizia Oggi Vercelli « Imposizione tipica da Stato Etico. Limita i cittadini e non dà risparmio », riguardanti il cosiddetto addio ai farmaci di marca (lunedì 20 agosto 2012).
Con stupore e indignazione leggo le argomentazioni di P.F. contro il provvedimento Monti. Innanzitutto paiono errate le premesse : P. F. afferma in primis che non vi sia un concreto risparmio da parte del Servizio Sanitario Nazionale in quanto lo Stato rimborsa il farmaco al minor prezzo. Affermando questo pare dimenticare che il soggetto primo da tutelare è il cittadino, laddove il diritto all’assistenza sanitaria, come quello all’istruzione, in una qualsiasi società civile non dovrebbe penalizzare i meno abbienti, e questo provvedimento impedisce l’arbitrarietà da parte del medico nella scelta di farmaci più costosi, indicando semplicemente i principi attivi (laddove è anche legittimo chiedersi perchè spesso i medici li prescrivano, nonostante non vi siano differenze rilevanti : effettivamente per alti ideali di promozione della ricerca ?).
Qualora il medico ritenga il farmaco di marca più idoneo ad un dato paziente, può inoltre continuare a prescriverlo, motivando però la scelta (posso comprendere che la motivazione possa risultare assai impegnativa, qualora essa non sussista affatto, altro che « burocrazia »).
P. F. parla di stato etico, confondendo volutamente l’imposizione dall’alto di un concetto di carattere morale con la volontà di impedire truffe a carico del cittadino ! (inducendolo a spendere di più nonostante non sia necessario). Ricorre inoltre alla fallacia logica dello straw man, attaccando un fatto non esistente : infatti il cittadino è libero, al momento dell’acquisto, di richiedere il farmaco di marca, pagando di più e « rinunciando alla vacanza » citata da P.F. attraverso un bell’esempio di appeal to emotion.
Sintetizzando non solo il cittadino non viene limitato, ma vede aumentato il proprio potere nel senso di poter decidere, senza condizionamenti psicologici, se acquistare o meno farmaci più costosi a parità di efficacia. Per quanto riguarda la ricerca, come P.F. stesso ha dichiarato, le case farmaceutiche a scandenza del brevetto hanno (ampiamente aggiungo io) recuperato i costi per la ricerca, e (aggiungo nuovamente io) ampiamente raggiunto i propri target in termini di profitto.
L’intera argomentazione è un mirabile esempio di rovescismo, laddove volutamente e ahimè abilmente si confonde tra truffato e truffatore, libertà e licenza di frodo, giocando su attribuzioni paradossali, qualificabili unicamente nel senso frankfurtiano di bullshit, al fine di creare confusione.
http://archivio.panorama.it/Ricchi-premi-e-cotillons-alla-lotteria-della-salute
http://italiapiugiusta.wordpress.com/?s=comparaggio+farmaceutico
“Il comparaggio è quella pratica per cui taluni medici, farmacisti ed altri operatori sanitari accettano denaro, premi e donazioni varie in cambio della prescrizione di farmaci… Invitiamo i cittadini a segnalare nella casella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ogni presunto abuso tale da comportare pericolo per la salute del paziente e contestuale illecito arricchimento dell’operatore sanita"