DARWIN
“(…) Nella sua lettera, Kennard presumeva che, naturalmente, un genio come Darwin non potesse credere che le donne fossero per natura inferiori agli uomini. Sicuramente il suo lavoro era stato male interpretato. «Se è stato commesso un errore, dato il grande valore delle sue opinioni e della sua autorevolezza, bisogna rettificare» lo scongiurava. «La questione a cui lei fa riferimento è molto complessa» rispose Darwin il mese successivo, dalla sua casa di Downe, nel Kent. La lettera contiene scarabocchi così difficili da decifrare che qualcuno l’ha copiata interamente, parola per parola, su un altro foglio di carta, conservato accanto all’originale negli archivi dell’Università di Cambridge. Ma non è la grafia l’aspetto più discutibile di questa lettera. Lo è piuttosto il contenuto. Se la gentile Mrs Kennard si aspettava che il grande scienziato la rassicurasse sul fatto che le donne non sono veramente inferiori agli uomini, stava per rimanere delusa. «Penso realmente che le donne, sebbene in linea generale superiori agli uomini per qualità morali, siano inferiori dal punto di vista intellettivo» le rispose, «e mi sembra che, a causa delle leggi dell’ereditarietà (se le comprendo in maniera corretta), sia molto difficile che possano diventare intellettualmente uguali all’uomo.» Non finisce qui. Perché le donne superino questa disuguaglianza biologica, aggiungeva, dovrebbero assumere il ruolo di capofamiglia come gli uomini; ma questa non sarebbe una buona idea, poiché potrebbe danneggiare i piccoli e la felicità delle famiglie. Darwin sta dicendo a Mrs Kennard che non solo le donne sono inferiori agli uomini dal punto di vista intellettivo, ma anche che è meglio se non aspirano a una vita al di fuori delle loro case. Questa risposta rappresenta un rifiuto di tutto ciò per cui Kennard e il movimento delle donne stavano combattendo. La corrispondenza personale di Darwin riecheggia ciò che, con estrema chiarezza, viene espresso nelle sue pubblicazioni. In L’origine dell’uomo sostiene che i maschi hanno ottenuto un vantaggio sulle donne in mille anni di evoluzione, a causa della pressione subita nella competizione con i compagni. I pavoni maschi, per esempio, hanno sviluppato un piumaggio vivace e particolarmente elegante per attirare le femmine che invece hanno un aspetto molto più sobrio. Allo stesso modo, i maschi dei leoni hanno sviluppato le loro splendide criniere. In termini evolutivi, afferma Darwin, le femmine sono in grado di riprodursi indipendentemente dal loro aspetto. Hanno il lusso di potersi sedere e scegliere un compagno, mentre i maschi devono lavorare sodo e competere con gli altri rivali per attirare la loro attenzione. Seguendo questa stessa logica, per quanto riguarda gli esseri umani questa strenua competizione per le donne ha portato gli uomini a diventare guerrieri e pensatori. Questo ha fatto in modo che, nel corso dei millenni, diventassero esemplari sempre migliori dal punto di vista fisico, e che sviluppassero menti sempre più brillanti. Le donne sono letteralmente meno evolute degli uomini. «La principale distinzione per quanto riguarda il potere intellettivo dei due sessi si mostra nell’uomo, che raggiunge vette più alte, qualsiasi sia l’ambito di cui si occupa, di quelle che riesce a raggiungere la donna – che sia richiesta profondità di pensiero, ragionamento o immaginazione, o semplicemente l’uso dei sensi e delle mani» spiega Darwin in L’origine dell’uomo. Le prove sembravano essere tutte a suo favore. Gli scrittori, gli artisti e gli scienziati più importanti erano quasi tutti uomini. Darwin presupponeva quindi che questa disuguaglianza fosse il riflesso di un dato biologico. In sintesi, la sua argomentazione è: fondamentalmente, l’uomo è diventato superiore alla donna. A questo punto, la lettura diventa sorprendente. Darwin scrive che se le donne sono riuscite, in qualche modo, a sviluppare delle qualità notevoli come quelle degli uomini, potrebbe essere dovuto al fatto che i bambini nell’utero ereditano le caratteristiche di entrambi i genitori. Le donne, grazie a questo processo, riescono a rubare alcune delle migliori caratteristiche dei loro padri. «È, infatti, una fortuna che la legge dell’eguale trasmissione dei caratteri a entrambi i sessi abbia prevalso in tutta la classe dei mammiferi; altrimenti, è probabile che l’uomo sarebbe diventato, in termini di dotazione mentale, superiore alla donna, proprio come il pavone maschio ha un piumaggio molto più bello di quello della femmina.» È solo un colpo di fortuna biologica, egli sottintende, che ha impedito alle donne di essere ancora più inferiori agli uomini di quanto già non siano. Cercare di recuperare è una scommessa persa – una lotta contro natura. Per essere onesti con Darwin, bisogna riconoscere che era un uomo del suo tempo. La sua visione tradizionale del ruolo della donna nella società non è veicolata solo dai suoi lavori scientifici, ma è espressa anche nelle pubblicazioni di molti altri importanti biologi dell’epoca. Le sue idee sull’evoluzione possono essere state rivoluzionarie, ma i suoi atteggiamenti verso le donne erano saldamente vittoriani. (…) La donna termina la lettera con un’osservazione furiosa: «Per favore, fate prima in modo che l’ambiente delle donne sia simile a quello degli uomini e che abbiano le stesse opportunità, e poi potrete giudicare con equità se sono inferiori all’uomo dal punto di vista intellettivo». (…)”
Angela Saini
Nota della redazione: DARWIN, altro grande genio dell’umanità, da osannare senza se e ma … noi riteniamo impossibile contestualizzare per il seguente motivo: le contestazioni fondate giravano già allora, si veda il suo discutere anche con Frances Power Cobbe che lo fece confrontare con gli scritti di Stuart Mill sulla questione donne. E anche sul tema della vivisezione. Non era un poverino privo di mezzi. Consigliamo anche il testo “Darwin, sulla vivisezione”, dal quale si evince il suo schieramento dalla parte della vivisezione. https://www.ibs.it/sulla-vivisezione-documenti-di-dibattito-libro-charles-darwin/e/9788857516028
Link utile: https://pikaia.eu/lettera-per-caroline-kennard/