Riprendo, interpretandola liberamente, la riflessione di un mio interlocutore su un tema di attualità, la guerra in Libia.
"Né con la Nato, né con Gheddafi", sono quelli che "Né con Saddam, né con Bush". Forse i nipoti di quelli che "Né aderire, né sabotare" ,e, quando la si mette come scelta, l'"altro" è, guarda un po', sempre più brutto. Resta il fatto che la sinistra di queste parti talora usa la formula "né-né" non tanto per non scegliere - sa di contare ben poco - quanto per esorcizzare il prevedibile sviluppo degli eventi. Il nè-nè sgrava dalla responsabilità di compiere analisi di situazioni complesse, e di chiamare le cose con il loro vero nome. Subentra poi il "ma" nel senso che pur rimanendo la dicotomia "in negativo" si finisce per giustificare passivamente o permettere di fatto una delle DUE soluzioni, presa da altri, senza averne analizzato e proposto le possibili alternative.
In questo tipo di posizione, riguardante la "scelta", riscontro due fallacie complementari:
1) "Per ottenere la premessa è utile interrogare ponendola accanto al contrario. Per esempio se si deve ottenere che bisogna sempre obbedire al padre, si chiede "bisogna dunque sempre obbedire al padre o bisogna non obbedirgli?" e "si dovrà ammettere che molte volte molti sono molti o che sono pochi?", giacchè, se è vero che l'alternativa è necessaria, apparirà maggiormente che sono molti. Quando poste accanto ai loro contrari, infatti, le cose sembrano agli uomini minori o maggiori, peggiori o migliori"
(Aristotele, "Confutazioni Sofistiche, Ed. Laterza, pag. 49)
2) la falsa dicotomia:
La fallacia del falso dilemma è molto più diffusa di quello che si creda, perchè si nasconde spesso in proposizioni che a prima vista suonano perfettamente coerenti. Consideriamo le risposte a queste due affermazioni:
A – Credo che il capitalismo abbia assunto nella nostra società una forma disumana”
R – “E allora cosa dovremmo dire dei morti fatti dal comunismo?”
A – “La democrazia moderna ha fallito il suo compito”
R – “Ma sì, torniamo pure alle dittature che torturano la povera gente”
Ambedue le risposte presuppongono che vi siano solo due alternative al problema, il che in ciascun caso non è assolutamente vero.
Nel caso specifico poi, comunque la si pensi, indubbiamente esistevano alternative alla guerra.