204. Confabulazione

(liberamente riassunto da “Mente e Cervello”, febb. 2013) di cui vivamente consiglio l’abbonamento).

 

 I pazienti con danni cerebrali parlano spesso in modo confuso, ma le confabulazioni che a volte producono (invenzioni di storie) rappresentano il tentativo di rimettere insieme i frammenti della loro coscienza, essi cercano di completare le informazioni mancanti nella propria memoria con falsi ricordi o idee casuali. Tutto ciò dimostra quanto sia profondamente radicata la nostra esigenza di coerenza, causalità e stabilità, tanto che anche gravi danni cerebrali non possono arrivare a metterla in discussione.

Ciò che sorprende è che quando le persone inventano storie involontariamente non è sempre indice di danni cerebrali. Anche gli individui sani confabulano occasionalmente, ad esempio quando devono giustificare qualcosa che hanno fatto, come hanno mostrato Petter Johannsson e i suoi colleghi dell’Università di Lund in Svezia. Sono state mostrate alcune foto di ragazze a dei volontari ed è stato chiesto quale fosse la più attraente. Più tardi dovevano motivare la scelta fatta. A quel punto però si sostituiva l’immagine di nascosto e ogni partecipante doveva motivare una decisione in realtà mai presa. Solo un terzo ca. si era accorto dello scambio, tutti gli altri hanno trovato motivi plausibili e sono diventati “sinceri bugiardi”. Johansson ha chiamato questo fenomeno choice blindness