223. La disobbedienza civile

Traduciamo volentieri il seguente articolo sul progetto di ricerca dell’Università di Melbourne denominata HRAE.

 

La disobbedienza civile a favore dei diritti degli animali per favorire il cambiamento sociale

L'Università di Melbourne ha recentemente lanciato una nuova iniziativa di ricerca:  diritti dell'uomo ed etica animale (HRAE), sotto la direzione della professoressa Barbara Creed. I ricercatori Dr Siobhan O'Sullivan e Chiara McCausland spiegano il legame tra i diritti umani, i diritti degli animali, la disobbedienza civile e il cambiamento sociale.

In una giornata altrimenti irrilevante nel 1955, Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto su un autobus pubblico. Parks volutamente infranse la legge. Come donna di colore residente in Alabama, era tenuta a tenere il suo posto disponibile per un pendolare bianco.

Parks non viene ricordata come una criminale. Piuttosto, per la maggior parte, le sue azioni sono viste come un importante atto di disobbedienza civile e  una pietra miliare nel movimento per i diritti civili americano.


Atti di disobbedienza civile sono per definizione illegali. Ma perseguono un importante scopo sociale "accendono la discussione, possono provocare cambiamenti di politica, e in generale aiutare la società del progresso.


La disobbedienza civile è distinguibile da altri tipi di comportamenti illegali, perché è coscienziosa, pubblica e fatta con l'intenzione di cambiare la legge. Le persone che commettono atti di disobbedienza civile sono tenute a rispettare determinati standard. Esse non devono essere violente e devono fare appello al comune senso di moralità. Solo quando un'attività illegale rispetta questi standard può essere difesa moralmente e socialmente.


La storia dei diritti umani è  punteggiata da questi atti notevoli. I primi sostenitori del suffragio femminile hanno aperto la strada a gruppi come il movimento Occupy Wall Street, che hanno espresso la loro protesta contro la crescente disuguaglianza finanziaria. Più di recente, abbiamo visto l’insorgere di attività di disobbedienza in favore degli animali.

Nel mese di marzo, attivisti animalisti del New South Wales  ancora una volta hanno catturato  immagini di lavoratori del macello che trattano gli animali in modi  sia crudeli sia ampiamente socialmente inaccettabili. In questo caso particolare si colpivano, calpestavano, prendevano a calci e decapitavano dei tacchini.

Dopo il filmato i lavoratori responsabili sono stati licenziati, e  la comunità ha ancora una volta discusso i meriti delle telecamere a circuito chiuso obbligatorie nei macelli. Questo ragionevole dibattito pubblico, insieme ad appropriate misure disciplinari, sembra un ottimo risultato.


Eppure alcuni gruppi di agricoltori australiani hanno risposto chiedendo pene più severe per coloro che catturano tali immagini. Gli interessi agricoli negli Stati Uniti hanno preso una posizione ancora più estrema. Gli animalisti sono stati etichettati "terroristi" e le cosiddette leggi "ag gag" cercano pene straordinariamente severe per coloro che catturano e diffondono immagini di crudeltà verso gli animali.


A nostro avviso, l'azione di coloro che hanno ottenuto le immagini di New South Wales soddisfa esattamente i criteri per una accettabile  disobbedienza civile . Non è stata violenta, le immagini sono state pubblicizzate direttamente dopo l'evento, ed è stato fatto per l'esplicito scopo di influenzare la politica pubblica.


Le immagini ottenute illegalmente non solo hanno condotto alla modifica del trattamento degli animali in singole aziende, ma hanno anche favorito ampie discussioni pubbliche su come vengono trattati gli animali nelle aziende agricole.

Se le persone non dispongono di informazioni provenienti da tutte le parti coinvolte, sia da parte degli agricoltori, come da quelle che parlano a nome degli animali, non possono decidere autonomamente quali leggi esse dovrebbero sostenere.

 E in assenza di un pubblico informato, i politici non possono redigere una legislazione che rifletta accuratamente il punto di  vista della società.
Coloro che infrangono la legge mostrando la sofferenza degli animali sanno che le loro azioni sono illegali. E spesso vengono arrestati o multati come risultato. Ma adempiono anche ad uno scopo sociale, che è quello di permettere al resto di noi di farci un'idea di come gli animali vengano trattati in contesti altrimenti invisibili.


Essi consentono alla comunità ad essere parte del dibattito politico e potranno ben essere ricordati in futuro per il loro contributo ad un bene più grande, e  non per l'illegalità delle loro azioni.


La disobbedienza civile ha fatto progredire  il nostro pensiero sui diritti umani. Non è meno essenziale per il nostro pensiero relativo ai diritti animali.

 

 

Civil disobedience in support of animals to progress social change

The University of Melbourne recently launched a new research initiative: the Human Rights and Animal Ethics (HRAE) Research Network, under the Directorship of Professor Barbara Creed. Researchers Dr Siobhan O'Sullivan and Clare McCausland explain the link between human rights, animal rights, civil disobedience and social change.


On an otherwise unremarkable day in 1955, Rosa Parks refused to relinquish her seat on a public bus. Parks purposely broke the law. As a black woman living in Alabama, she was required to make her seat available to a white commuter. Parks is not remembered as a criminal. Rather, to most, her actions are viewed as an important act of civil disobedience and a milestone in the American civil rights movement.

Acts of civil disobedience are by definition illegal. But they serve an important social purpose " they spark discussion, can result in policy change, and generally help progress society.

Civil disobedience is distinguishable from other types of illegal behaviour because it is conscientious, public and done with the intention of changing the law. People who commit acts of civil disobedience are expected to meet certain standards. They must not be violent and must appeal to the public's shared sense of morality. Only when an illegal activity meets these standards can it be defended morally and socially.

The history of human rights has been punctuated by these remarkable acts. Early supporters of women's suffrage paved the way for groups like the Occupy Wall Street movement, who voiced their protest against growing financial inequality. More recently, we have seen a resurgence of disobedient activity on behalf of animals.

In March, animal activists in New South Wales once again captured images of abattoir workers treating animals in ways that are both cruel and broadly socially unacceptable. In this particular case it was punching, stamping, kicking and decapitating turkeys.

Since the footage aired the workers responsible have been sacked and the community has once again debated the merits of mandatory CCTV in slaughterhouses. This reasonable public policy debate, coupled with appropriate disciplinary action, seems like an eminently appropriate outcome.

Yet some Australian farming groups have responded by calling for stiffer penalties for those who capture such images. Agricultural interests in the US have taken an even more extreme position. Animal activists have been labeled "terrorists" and the so-called "ag gag" laws seek remarkably harsh penalties for those who capture and release images of cruelty to animals.

In our view, the action of those who of obtained the New South Wales turkey images squarely meets the criteria for defensible civil disobedience. It was not violent; the images were publicised directly after the event; and it was done for the express purpose of influencing public policy.

Not only have illegally obtained images resulted in changes to how animals are treated in individual farms, it has been crucial in fostering broader public discussions about how all agricultural animals are treated. If people don't have information coming from all sides of the story " both from farmers as well as from those who speak on behalf of animals " they cannot decide for themselves which laws they should support. And in the absence of an informed public, policy-makers cannot draft legislation that accurately reflects society's views.

Those who break the law to expose animal suffering know that their actions are illegal. And they are often arrested or fined as a result. But they also serve a social purpose, which is to allow the rest of us an insight into how animals are treated in otherwise invisible settings.

They allow the community to be part of the policy debate and may well be remembered in future for their contribution to the greater good, not the illegality of their actions.

Civil disobedience has progressed our thinking on human rights. It is no less essential to how we think about animals.

www.ssps.unimelb.edu.au

http://www.theage.com.au/national/education/voice/civil-disobedience-in-support-of-animals-to-progress-social-change-20130510-2jbjy.html