262. Salotti e Serve



Storie di ordinaria follia, realmente verificatesi:
 
 
immaginate di discutere di politica, e precisamente di razzismo, con un qualsiasi politico vicino a posizioni razziste. Allorquando l’interlocutore accenna ad “argomenti portati avanti da gente di salotto” si risponde con una sorta di brain storming, in quanto l’argomento pare rammentare in qualche modo, al rovescio, quello della “madre serva”: il fatto che un proprio antenato sia stato di origini umili non significa essere ,automaticamente,  dalla parte dei piu umili. Come il fatto di essere magari benestanti non significa, automaticamente, essere lontani dalle problematiche dei ceti meno abbienti.

Ebbene, il vostro interlocutore, che non conoscete affatto, vi apostrofa come segue: “Come si permette di accennare a mia madre! non lo faccia mai piu! si vergogni!” evitando accuratamente di prendere posizione sul razzismo:

"...offendersi a volte è molto piacevole, non è vero? Eppure egli sa che nessuno gli ha arrecato offesa, ma che egli stesso si è inventato l'offesa e ha mentito per mettersi in mostra, ha esagerato egli stesso per creare un quadretto pittoresco, ha tratto spunto da una parola e ha fatto di un sassolino una montagna: egli sa benissimo tutto questo, tuttavia è il primo a offendersi, a offendersi per provare piacere, per assaporare una grande soddisfazione, e così finisce per provare autentico rancore...Ma alzatevi di lì e mettetevi seduto, ve ne prego caldamente, giacchè anche questi sono gesti pieni di menzogna"

("Fratelli Karamazov": lo starec, un'autorità della chiesa ortodossa a Fedor Pavlovic)