272. Riconciliazione


Non leggo questi testi “perché amo gli animali”, o meglio non solo per questo. Soltanto nel 2013 mi sono realmente resa conto di quanto sia schizofrenico parlare del senso della vita, di Dio e del mondo, della società e dell’universo, dei principi massimi e dei fondamenti, a prescindere da tutto il resto degli esseri viventi, dai milioni di altri esseri viventi che popolano questo pianeta e di cui spesso ancora sappiamo tanto quanto sappiamo dei marziani. Non conosceremo mai noi stessi senza confrontarci con tutti gli altri come “uno di loro” e senza considerare le comuni radici.

“(…) Lorenz stesso fa osservare come ‘dopo che per tanto tempo abbiamo inconsapevolemente accumulato dati, un bel giorno, spesso del tutto inaspettata e simile a una rivelazione, salta fuori la Gestalt che cercavamo, con tutta la sua forza di convincimento’. La Gestalt che mi permise di risolvere il mio problema fu un abbraccio e un bacio tra due scimpanzé poco dopo un grave litigio. L’evento mise in subbuglio la colonia che proruppe in una serie di hoots: era evidente che le altre antropomorfe attribuivano un grande significato all’accaduto. Poiché l’abbraccio era intercorso tra quelli che durante la lite precedente erano stati i due principali antagonisti, mi resi conto che si trattava di una  r i c o n c i l i a z i o n e .

 Senza dubbio fui facilitato in questa intuizione dal fatto che, in tutte le loro manifestazioni, gli scimpanzé ci somigliano moltissimo. Ora sappiamo che le riconciliazioni non sono limitate a queste antropomorfe. Da quel giorno di vent’anni fa ho osservato letteralmente migliaia di riconciliazioni (…). Continua a darmi un particolare piacere osservare la fase di riavvicinamento (che può essere esitante e incerto), la riunione fisica e il tranquillizzante diaologo o grooming che segue. Mentre questo mio piacere deriva dalla mia capacità umana di provare empatia, ho anche la rassicurante consapevolezza che l’aggressività è stata posta nel suo giusto contesto.

Non più evanescente fuoco d’artificio della vita di gruppo, l’aggressività si rivela parte integrante dei rapporti sociali: essa nasce al loro interno e ne sovverte le dinamiche, e i suoi effetti nocivi possono essere neutralizzati mediante un contatto tranquillizzante”

(Franz De Waal, insegna comportamento dei primati al dipartimento di psicologia alla Emory University – brano tratto da “il bene e il male nell’uomo e in altri animali, pag. 212) –

I  testi di De Waal sono  di enorme rilevanza in termini scientifici, anche se non concordo con talune sue personali, e a mio avviso assai poco convincenti quando non fallaci perplessità riguardo al tema  diritti degli animali, perlomeno come rilevate in questo testo e limitatamente ad esso.