295. Ad Temperantiam

di Claudio Tugnoli

(da  “Le fallacie dello storico. Sintesi commentata di David Hackett Fischer, Historians Fallacies. Toward a Logic of Historical Thought, Harper & Row, New York 1970” )

 

La fallacia dell’argomento ad temperantiam

 

La fallacia dellargomento ad temperantiam è un appello alla moderazione, nella convinzione che la verità sia una specie di medietà. Secondo Fischer tale fallacia si presenta in due versioni: stilistica e di contenuto. Lidea che si debba osservare una meticolosa moderazione stilistica, il timore di commettere la benché minima intemperanza sul piano letterario, ha indotto molti storici a scrivere in modo ottuso e mediocre (in senso etimologico), non per mancanza di ingegno, ma per aver confuso il distacco con l’ottusità.

La seconda forma di fallacia dellargomento ad temperantiam consiste nel trattare gli argomenti in unottica che possa essere condivisa da tutti; ad esempio uno storico che trattasse la storia del papato in modo da soddisfare sia i cattolici che i protestanti, come Ranke, il quale «talvolta immaginava di aver svelato lintimo segreto delloggettività, mentre si era limitato a interpretare un mediocre soggettivismo» (p. 297). Fischer riporta un altro esempio macroscopico di questa fallacia nello storico Macaulay, il quale condannava gli storici per i quali limparzialità consisteva «nellintervallare epiteti di lode o di orrore nella dovuta proporzione», ma poi proprio Macaulay nel suo lavoro di storico commetteva la stessa fallacia che rimproverava ad altri (p. 297).