GLI ODIERNI IDEOLOGI DELL’IDEOLOGIA
ll termine ideologia viene oggi prevalentemente usato nella sua accezione negativa, quale sistema di valori e principi chiuso in se stesso, non aggiornabile al comparire di nuovi dati o evidenze, puramente astratto e caratterizzato da un approccio emotivo e fideistico, accompagnato da propaganda e mistificazione. Al suo posto potrebbe subentrare il termine ideale, nel senso di valori universalmente riconosciuti e degni di essere perseguiti, come la pace, la fratellanza, la giustizia, la non violenza, o nel senso di un qualunque sistema di idee che accetti a vari livelli un confronto democratico e di “verifica incrociata” sulla base della realtà che ci circonda.
Il problema nella società odierna si verifica nel momento in cui il termine ideologia compare quale vero e proprio attacco ad hominem (fallacia) nei confronti degli interlocutori e quale scorciatoia per delegittimare a priori le loro istanze. Nelle pubbliche discussioni l’impiego del termine ideologia è diventato talmente frequente che ne sconsiglierei completamente l’utilizzo, dal momento che esso distoglie l’attenzione dalla valutazione sobria e razionale dei contenuti di cui si discute. E il fine è anzi esattamente questo, delegittimare in modo “fraudolento” l’interlocutore e ciò che propone di fronte a un “uditorio” che ci si propone di manipolare e che si presuppone non in grado di intendere e volere.
Paradossalmente, chi oggi inflaziona il termine ideologia può essere facilmente identificato, egli stesso, quale mistificatore e lo si nota anche attraverso la maniera generalmente roboante in cui si esprime (in genere si tratta di veri e propri “hate speech” contro intere categorie di persone, atei, credenti, “destri e sinistri” e via dicendo).
Chi viene oggi tacciato di ideologia? Ad esempio chi difende lo statuto dei lavoratori (“ideologia comunista”), chi porta avanti le istanze delle comunità omosessuali o della parità di diritti (“ideologia gender”), chi fa scelte vegetariane o vegane (“ideologia animalara”), chi rifiuta “guerre di pace”, ambientalisti. Chiaro che tutte queste persone sono portatrici di ideali ( per fortuna, una società senza ideali sarebbe a mio avviso morta): la fallacia consiste nel delegittimare a priori in termini di “ideologia”, nella completa ignoranza delle posizioni altrui o nella voluta caricatura di esse con il fine di polarizzare le emozioni (in “Menzogna” Franca d’Agostini riprende l’interessantissimo tema della polarizzazione di gruppo).
Come afferma Franca d’Agostini, le fallacie non vengono mai da sole, nel senso che all’ad hominem spesso si accompagna lo straw man delle relative posizioni o il campione non rappresentativo ( prendi il nero stupratore, sbattilo in prima pagina, fanne un campione rappresentativo e falli castrare tutti; prendi la bambina maltratta dai genitori omosessuali, sbattili in prima pagina, fanne un campione rappresentativo e chiudili a chiave tutti).