p r e n d e t e il t e l e v i s o r e, avvicinatevi alla finestra che dà sul retro di casa vostra, accertatevi che non vi siano passanti e buttatela giù.
«Leggendo sui quotidiani che gli investimenti pubblici per la banda larga sono passati in due anni da un miliardo e trecento milioni di euro a 70 milioni di euro, giuro che ho pensato a un refuso. «Saranno 700 milioni», ho pensato, e già sarebbe stato gravemente significativo un dimezzamento dei quattrini destinati a dotare anche l’Italia di una rete Internet adeguata ai tempi. Ma no, non era un refuso. Sono proprio 70 milioni. È il gruzzolo che rimane dopo ripetuti dirottamenti di fondi statali verso il digitale terrestre, cioè verso la televisione. Indipendentemente da ogni sospetto, o illazione, o documentata notizia sui destinatari del lucroso (e obbligatorio) passaggio dall’analogico al digitale terrestre, rimane l’oggettiva volontà politica di favorire la televisione rispetto a Internet. La differenza tra i due media è evidente e risaputa: la televisione è controllabile dall’alto, specie in un Paese nel quale coincidono potere politico e potere televisivo. Internet è incontrollabile, come dimostrano le recenti insurrezioni giovanili e urbane nell’Africa del Nord, in buona parte nate e alimentate in rete. Avvantaggiare la prima e ostacolare il secondo è una scelta politica di enorme impatto sul presente e soprattutto sul futuro, così come decidere di costruire autostrade piuttosto che ferrovie. Rendiamocene conto: il potere berlusconiano sta giocando, quasi tutte assieme, le carte con le quali cerca di chiudere la sua partita» - (Michele Serra, dall'"Amaca" del 12 marzo 2011) -
Colgo l'occasione quindi per parlare di Internet come utile strumento di verifica dei modelli di propaganda:
Popper ha evidenziato come il carattere saliente della democrazia consista nella possibilita di rovesciare un governo senza spargimento di sangue. E Chomsky ha descritto come in un governo democratico i cittadini non possano essere controllati mediante l’impiego della violenza bensi attraverso il controllo delle menti (fabbrica del consenso e modello di propaganda). Pertanto il modo in cui i cittadini hanno accesso alle informazioni, il modo in cui essi sono messi in grado di formare le proprie preferenze costituisce la chiave per prevenire la degenerazione della democrazia in oclocrazia.
Internet ha profondamente modificato il modo di condividere le informazioni. I media tradizionali (ed in primis i telegiornali) possono essere e sono facilmente manipolati e controllati dal potere politico. Internet al contrario consente l accesso non filtrato anche a fonti e discussioni “alternative” attraverso siti, blogs, forum e via dicendo. E questo a livello globale. Esso potenzia inoltre quello che dovrebbe essere un altro aspetto fondamentale della democrazia, ovvero la coscienza civica esprimentesi attraverso il dibattito, la discussione, la partecipazione attiva a quelli che sono gli interessi della collettivita. Putnam disse che quanto piu le persone sono separate le une dalle altre, tantoppiu diminuisce l impegno politico. Con internet il cittadino cessa di essere un mero consumatore di informazioni (leggere un giornale) ma diventa soggetto attivo, nel momento in cui é in grado di produrre esso stesso un argomento, o di modificarlo o di sceglierlo. Attraverso Internet é data inoltre un’ulteriore e significativa possibilita associativa (cause comuni).
A quanto detto desidero aggiungere che su Internet è assai difficile mentire. Mentre in tv il tempo a disposizione è assai esiguo e spesso bisogna presentare una determinata tesi nel giro di pochi minuti (a volte l argomentazione per slogan è anche causata dalla limitatezza del tempo a disposizione), alla quale in pochi minuti si deve controbattere, sul web il tempo è illimitato, è possibile fare adeguate ricerche, rispondere o prendere posizione quando si desidera e proseguire un dibattito sinchè è necessario per l'accertamento della Verità.