Sul numero attuale (marzo-maggio 2011) della rivista filosofica Diogene Magazine vi è un'interessante intervista a bell hooks. Ne trascrivo una parte che ritengo di importanza fondamentale, in quanto riguarda anche il nostro quotidiano lavoro di assimilazione, produzione e ridistribuzione della conoscenza attraverso t u t t i i media che abbiamo a disposizione. Ovviamente, alle tematiche indicate dalla hooks, si possono e debbono aggiungere tutte quelle che interessano noi, qui ed ora:
"è essenziale pensare a certi modi di scrivere come forme di attivismo politico. Che
importanza ha lo scrivere di decolonizzazione se gli unici a leggere le nostre eleganti
teorie sono ragazzi privilegiati nelle migliori università? Ci sono masse di persone di
coloro che soffrono per un razzismo interiorizzato, il nostro lavoro non inciderà mai sulle
loro vite se non lo portiamo fuori dall'accademia. Ecco perchè penso che i mass media siano
così importanti. Le riviste popolari, e la televisione devono essere viste come veicoli
centrali per disseminare il lavoro intellettuale. Stiamo parlando di una cultura in cui
milioni di persone non leggono nè scrivono. Se voglio raggiungerli devo trovare il canale
adatto. Partecipo a molte più trasmissioni radio di quelle che vorrei, ma lo faccio perchè
la radio ha ancora un suo spazio nelle vite di molti operai. E la cosa mi affascina
moltissimo. Ho la sensazione che il significato del sacrificio sia andato perso. Quando
guardo alle lotte per i diritti civili, sono impressionata dalla volontà delle persone di
sacrificare il proprio comfort, o benessere, per portare un cambiamento"