081. Polarizzazione di gruppo




"nella vita quotidiana, scambiare opinioni con gli altri diminiusce la nostra parzialità e allarga i nostri orizzonti, siamo condotti a vedere le cose nella prospettiva degli altri, e comprendiamo i limiti della nostra visione..." (J.Rawls, una teoria della giustizia)

 

LA POLARIZZAZIONE DI GRUPPO

(cap. primo da "a cosa servono le Costituzioni", di Cass R. Sunstein)

 "Quando persone che hanno mentalità simili si incontrano regolarmente, senza un'esposizione COSTANTE a opinioni contrastanti, gli spostamenti estremi diventano ancora più probabili"

 "lo scopo principale del presente capitolo consiste nell'indagare una regolarità statistica degna di nota - quella della polarizzazione di gruppo - e di mettere questo fenomeno in connessione con alcune questioni di fondo sul ruolo della deliberazione nella sfera pubblica di una democrazia pluralista. In breve, polarizzazione di gruppo significa che si può prevedere che i membri di un gruppo che delibera si spostino verso un punto più estremo nella direzione indicata dalle tendenze dei membri precedenti alla deliberazione.

"Dietro alla polarizzazione di gruppo vi sono due meccanismi principali. Il primo ha a che fare con le influenze sociali sul comportamento, e in particolare con il desiderio delle persone di mantenere la propria reputazione e la propria immagine di sè. Il secondo meccanismo mette in evidenza il ruolo delle ragioni nella deliberazione; il particolare il "parco argomentazioni" , limitato, all'interno di ogni gruppo, e le direzioni in cui tali insiemi limitati conducono i membri del gruppo.  La comprensione dei due meccanismi permette di capire molte cose sulle istituzioni democratiche. Risulta parecchio illuminante, per esempio, riguardo ai processi interni alle corti costituite da più membri, alle giurie,a i partiti politici...gruppi etnici...associazioni a delinquere, nei gruppi studenteschi, negli organi accademici....

Le persone spesso fanno e pensano quello che fanno o pensano per via di ciò che credono facciano e pensino gli altri (che contano per loro). Gli impiegati sono più inclini a fare causa se lo hanno già fatto altri membri della stessa categoria, chi conosce altre persone che beneficiano del sussidio di disoccupazione ha più probabilità di chiedere a sua volta di beneficiarne....gli studenti hanno meno probabilità di fare abuso di alcool se pensano che la maggior parte degli altri studenti non lo faccia: tanto che divulgare questa circostanza è uno dei pochi metodi efficaci per ridurre l'abuso di alcol nei campus universitari.

Le influenze sociali possono indurre le persone a prendere direzioni precise molto in fretta, spesso come conseguenza degli effetti a "cascata", che implicano o la diffusione di informazioni (vere o false che siano) o una pressione sociale sempre più intensa. Talvolta gli effetti a cascata sono altamente localizzati e portano i membri di alcuni gruppi particolari a credere o fare, del tutto razionalmente, qualcosa che i membri di altri gruppi, anch'essi del tutto razionalmente, trovano stupido se non peggio. Cosi gli effetti a cascata locali possono fare in modo che gruppi diversi arrivino ad avere opinioni molto differenti, ma molto radicate, sulle stesse questioni e sugli stessi fatti. Con l'avvento di internet gli effetti a cascata locali vengono talvolta mitigati, ma continuano ad essere un fenomeno estremamente importante.

Le influenze sociali condizionano il comportamento attraverso due meccanismi differenti. Il primo ha carattere informativo...se molte altre persone sostengono un candidato particolare..riceve un segnale su ciò che è sensato fare. Il secondo meccanismo ha a che fare con la reputazione: i membri del gruppo impongono delle sanzioni a coloro che sono percepiti come devianti....

Negli esperimenti più spettacolari sui condizionamenti all'interno dei gruppi, condotti da Solomon Asch, gli individui erano apparentemente disposti a rinnegare l'evidenza diretta dei propri sensi. In questi esperimenti veniva tracciata una linea su un grande foglio di carta di colore bianco. I soggetti avevano il compito di accoppiare tale linea scegliendo, fra altre linee ch erano state tracciate su un secondo grande foglio di carta di colore bianco, una linea di lunghezza identica a quella della linea che doveva esserle accoppiata; le altre due erano invece significativamente diverse, e la differenza poteva andare da poco più di quattro fino a due centrimetri. Negli esperimenti originari il soggetto faceva parte di un gruppo di otto persone alle quali veniva chiesto di trovare la coppia. Ma, a insaputa del soggetto, le altre sette persone che all'apparenza erano sottoposte al test in realtà erano complici di Asch, che fingevano di prendere parte agli esperimenti...Nelle prime due tornate erano tutti d'accordo su quale fosse la risposta giusta,e sembrava un esperimento decisamente insulso. Ma con la terza tornata veniva introdotto un intoppo imprevisto. Gli altri membri del gruppo commettevano quello che, agli occhi del soggetto e di qualsiasi altra persona ragionevole, era palesemente un errore...In queste circostanze il soggetto poteva scegliere se mantenere il proprio giudizio autonomo o se invece darla vinta al gruppo. Un gran numero di soggetti finiva per cedere. I condizioni normali i soggetti sbagliavano meno dell un per cento delle volte; ma nelle tornate in cui la pressione del gruppo andava a sostegno della risposta errata i soggetti sbagliavano il 36,8 per cento delle volte. Addirittura, in una serie di dodici domande, piu del 70% dei soggetti si era unito al gruppo, e almeno una volta aveva trascurato l'evidenza fornita dai propri sensi.è da rilevare che la suscettibilità a subire i condizionamenti del gruppo non era affatto uniforme. Alcune persone concordavano con il gruppo quasi sempre, mentre altre erano completamente autonome nei loro giudizi. Significativamente una piccola variazione nelle condizioni dell'esperimento produceva una gran differenza: l'esistenza di almeno un alleato, ossia di una voce sensata, riduceva drammaticamente sia la conformità sia l'errore. Quando anche solo un'altra persona faceva l'accoppiamento giusto, gli errori si riducevano di tre quarti, persino se esisteva una larga maggioranza contraria. Per coverso, le variazioni nelle dimensioni del gruppo che prendeva unanimamente la decisione sbagliata avevano rilevanza fino a gruppi di tre persone; da quel punto in poi gli incrementi avevano effetti modesti. L'opposizione di una sola persona non comportava alcun aumento negli errori dei soggetti; l opposizione di due persone faceva aumentare gli errori fino al 13,6%; l opposizione di tre persone infine faceva giungere gli errori al 31,8%, valori praticamente uguali a quelli che emergevano quando si aumentavano ulteriormente le dimensioni del gruppo.

...molto dipende dai rapporti che il soggetto pensa di avere con i complici dell'esperimento, ei particolare molto dipende dal fatto che il soggetto si consideri o meno come parte dello stesso gruppo al quale appartengono i complici. Dunque il conformismo - e pertanto l'errore - aumenta significativamente nelle dichiarazioni pronunciate in pubblico, quando il soggetto si percepisce come parte di un gruppo abbastanza distinto...

Asch conclude che i suoi risultati sollevano serie preoccupazioni circa la possibilità che il "processo sociale sia inquinato" dal "predominio del conformismo". E aggiunge " il fatto di aver scoperto che la tendenza al conformismo nella nostra società sia così forte che giovani ben disposti e sufficientemente intelligenti sono pronti a chiamare bianco il nero è motivo di preoccupazione"....l'esistenza di una grande quantità di errori come risultato di una mera esposizione alle conclusioni scorrette di altri ci induce a domandarci se e quando la deliberazione all'interno dei gruppi e delle istituzioni conduca le persone nella giusta direzione."