021. In rerum natura

21. In Rerum Natura

"Dice adunque che, al primo parlar che si fece di peste, don Ferrante fu uno de' più risoluti a negarla, e che sostenne costantemente fino all'ultimo, quell'opinione; non già con ischiamazzi, come il popolo; ma con ragionamenti, ai quali nessuno potrà dire almeno che mancasse la concatenazione. "in rerum natura - diceva - non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser nè l'uno nè l'altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera. E son qui.

Le sostanze sono, o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicchè è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perchè, se fosse tale, invece di passar da un corpo all'altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perchè bagnerebbe, e verrebbe asciugata da venti. Non è ignea; perchè brucerebbe. Non è terrea; perchè sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perchè a ogni modo dovrebbe esser sensibile all'occhio o al tatto; e questo contagio, chi l'ha veduto? chi l'ha toccato? riman da vedere se possa essere accidente. Peggio che peggio.

Ci dicono questi signori dottori che si comunica da un corpo all'altro; chè questo è il loro Achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all'altro. Che se, per evitar questa Scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, dànno in Cariddi: perchè, se è prodotto, dunque non si comunica, non si propaga, come vanno blaterando. Posti questi principi, cosa serve venirci tanto a parlare di vibici, d'esantemi, d'antraci...?" ...La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione di Saturno con Giove...Mi negheranno che ci sian degli astri? O mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino?..."

(Promessi Sposi, XXXVI

Su Metafisica deduttiva e Processo abduttivo...fantastico esempio