075. Tu non puoi capire!

 

 “Non puoi capire perché non hai figli!”

 

Desidero introdurre questa tipologia assai frequente di ragionamento fallace, che chiamerò Appello all'Inadeguatezza, attraverso una dimostrazione per assurdo: qualora il presupposto per l’analisi di un comportamento umano sia un’esperienza vissuta cui rapportarsi, tale presupposto dovrebbe essere criterio di ammissione alla facoltà di psicologia e ai corsi per assistenti sociali, per cui ciascuno ad inizio corso dovrebbe  aver  già subito uno stupro o averne commesso uno, aver  avuto un figlio dipendente da sostanze stupefacenti o esserlo lui stesso, aver avuto problemi di anoressia …un figlio bullo o bullo lui stesso...e magari aver già tentato il suicidio.

A mio avviso la valutazione di un comportamento umano non può che avvenire, tra i molti aspetti, attraverso l'analisi delle cause e delle sue conseguenze, semplificando.  Si tratta di un procedimento abduttivo non diverso da quello del Dr. House, che diagnostica malattie pur senza averne, o di Sherlock Holmes, che chiarisce gli omicidi e ne illustra i moventi pur senza averne commessi.  Si potrà rimproverare loro di non sapere “cosa si prova” ad avere la broncopolmonite o ad accoltellare il prossimo, ma non il fatto di non aver individuato il problema e averlo risolto. Dire ad esempio che  i preti abbiano torto sulle questioni della famiglia è legittimo, ciò che non lo è:  usare questo tipo di argomentazione di per sè non sufficiente o idonea a dimostrarlo. Idem per la "zitellona" che può avere torto o ragione, a prescindere dal suo non avere figli.

Facciamo pure un esempio banale, il fallimento scolastico del figlio di un nostro conoscente. Notiamo che detto ragazzo non possiede libri che non siano testi scolastici, abbia a disposizione somme di denaro cospicue spese per bevande alcoliche e vestiti firmati. Forse non sappiamo cosa “si prova” a negare ad un figlio un “piacere”, a dire “no”, ma abduttivamente intuiamo che vi può essere un nesso tra i fattori osservati e il fallimento scolastico. Molto spesso sono stata zittita (non ho figli per una precisa scelta di vita) con questo "argomento", una variante dell'attacco ad hominem.

Talora affermazioni del tipo “non puoi capire perché non hai….” servono a giustificare o minimizzare  una propria debolezza o incapacità. Pochi infatti hanno compreso i ragazzi , i loro problemi, le loro anime, le loro famiglie e la loro posizione all’interno della società, quanto ad esempio un  Don Lorenzo Milani (tenendo presente che sono atea e assolutamente favorevole all'abolizione dei Patti Lateranensi, anche se sempre disposta al dialogo con i diversamente pensanti. Vale a dire, se i preti nel loro complesso hanno visioni del tutto inaccettabili sulla famiglia e i "ruoli"  non è in quanto non ne abbiano una, ma in quanto seguono determinati precetti o una determinata interpretazione di essi. E in fin dei conti, a dirla tutta, pure io sono stata figlia e una "famiglia" l'ho avuta, dovesse essere questo il criterio ...