49. I VALORI TRADIZIONALI
"in un suo discorso recente (9 agosto 2009) papa Benedetto XVI ha identificato nichilismo e nazismo: il nazismo - ha sostenuto - fu la presa di potere da parte di un manipolo di criminali, e questa presa di potere fu possibile grazie al nichilismo che pervadeva e pervade la morale pubblica moderna. La diagnosi di Arendt è opposta. E' vero che i crimini nazisti sono stati possibili grazie all'allineamento dei molti che accettarono il regime; Arendt ricorda però che si allinearono preferenzialmente proprio coloro che credevano nei v a l o r i t r a d i z i o n a l i, mentre furono anzitutto gli individui liberi, senza speciali radici nella società che non fossero dovute al libero esercizio della loro intelligenza, a non accettare il nazismo. Dunque il problema non è che persone dotate di scarsa moralità o addirittura delinquenti prendano il potere, ma che ci siano persone, molte persone, che glielo lascino fare, o anzi li incoraggino su questa via. E queste persone, normalmente, non sono nichilisti, ossia gente che non ha nè valori nè principi, non crede in nulla e non dipende da nulla, ma piuttosto persone che credono fermamente nella communis opinio, o hanno come valore supremo il proprio tornaconto, e sperano che il potere possa garantirglielo, oppure dipendono da così tante cose, e hanno bisogno di così tante certezze, che sono paralizzati dalla paura. In questi casi possiamo dire che la verità pubblica, relativa ad una realtà fallace, prende il sopravvento. In questi casi, se c'è una via d'uscita non è tanto nel congedo dalla verità, ma nella piena conoscenza della sua fragilità in ambito pubblico)" (da "Verità Avvelenata, pag. 92, Franca d'Agostini).
Personalmente trovo significativo il fatto che Hitler nel Mein Kampf tessa un grande elogio della Chiesa. Si stia però attenti a non cadere in una reductio ad Hitlerum: vale a dire, il fatto che Hitler nel suo libro elogi la Chiesa non può essere certo prova, di per sè, della negatività di questa, ma solo un segno dei pericoli nei quali si incorre ("estrema" strumentalizzazione, con riferimento al Concilio Lateranense IV e alla Cum Nimis Absurdum, tra i vari documenti a disposizione, in grande contrasto con il meraviglioso messaggio di fratellanza e amore universale che troviamo nei Vangeli, a suo tempo rivoluzionario e non tradizionale, per vari fondamentali aspetti di rottura nei confronti dei poteri costituiti civili e religiosi che Lo condannarono a morte) nel presentare la propria verità quale assoluta e incontestabile. Infatti se è vero che la Chiesa fu storicamente una fondamentale iniziatrice della discriminazione e permise, attraverso il Centro Cattolico (guidato da Monsignor Ludwig Kaas, che ottenne in contropartita pochi mesi dopo la firma del Concordato), l'ascesa al potere di Hitler (decreto dei pieni poteri), è anche vero che prese le distanze dai massacri indiscriminati, e anche nel corso della seconda guerra mondiale molti esponenti del clero aiutarono gli ebrei a mettersi in salvo (viceversa taluni altri, a guerra terminata, aiutarono i nazisti nello stesso senso). I socialdemocratici furono gli unici a votare contro.
"Notevole è il fatto che aumenta ogni giorno la lotta contro i fondamenti dogmatici delle singole chiese, senza le quali una fede religiosa non è pensabile in questo mondo fatto di uomini. La grande massa del popolo non consta di filosofi; e per la massa la fede è quasi sempre l'unico fondamento di una concezione morale del mondo. I diversi surrogati non si sono dimostrati efficaci, nè si può pertanto considerarli come una separazione comunque utile dalle confessioni religiose storiche, fin qui esistenti. Ma se una dottrina religiosa e una fede vogliono veramente tener assieme larghe masse, l'assoluta autorità del contenuto di questa fede è la premessa indispensabile per la sua efficacia. Ciò che è per l'esistenza quotidiana un complesso di massime di condotta - senza le quali, certo, centinaia di migliaia di persone saprebbero vivere ragionevolmente e chiaramente, ma gli altri milioni andrebbero in rovina - è per lo Stato la sua legge fondamentale, e per la religione, il dogma. Soltanto per esso un'idea puramente spirituale, ancora ondeggiante o soggetta a infinite interpretazioni, riceve la sua forma determinata, senza la quale non può mai diventare fede. In caso diverso tale idea non andrebbe mai al di là di una dottrina metafisica, o meglio, di un'opinione filosofica. La lotta contro i dogmi rassomiglia pertanto alla lotta contro le leggi fondamentali dello Stato; e come questo trova la sua rovina nell'anarchia, così la religione in un nichilismo religioso di nessun costrutto"(pag. 290 - 291)
"fin quando non mancò una direzione dall'alto, il popolo fece il suo dovere in modo mirabile. Il pastore protestante come il prete cattolico contribuirono enormemente alla lunga resistenza, non soltanto al fronte, ma anche nell'interno...in ogni tempo gente senza scrupolo non si è peritata di ridurre la religione a strumento dei propri interessi politici: ma è altrettanto falso il credere che la religione sia responsabile se una banda di miserabili la ponga al servizio dei suoi interessi, come avrebbe fatto di qualsiasi altra cosa" (pag. 122 - 123)
"ma anche in un altra direzione mi sembra ingiusto di rendere responsabile la religione o la Chiesa per le manchevolezze dei singoli. Si confronti la grandezza della sua visibile organizzazione con la debolezza media degli uomini, e si dovrà ammettere che il rapporto tra il bene e il male vi è molto migliore che altrove. Certo, ci sono anche tra i preti cui il sacro ufficio è mezzo per la soddisfazione dell'orgoglio politico...ma di fronte a simili indegni ci sono migliaia e migliaia di sacerdoti devoti fedelmente alla loro missione e che nel nostro tempo ipocrita e decaduto si alzano come isolotti in una enorme palude" (pag. 124)
(Mein Kampf, Ed. Ar)
Il Mein Kampf, nonostante il suo estremo antisemitismo e la diffusione in milioni di copie, non è mai stato inserito nell'index librorum prohibitorum, al contrario degli scritti di A. Rosenberg, che si scaglia contro Chiesa e Cristianesimo, facendo paralleli e accostamenti tra cristianesimo e marxismo. Anche la nota enciclica Mit Brennender Sorge fu fondamentalmente un "semplice" atto di protesta contro la violazione del Concordato (soprattutto l'art. 31): "(...) Anche oggi, che la lotta aperta contro le scuole confessionali, tutelate dal Concordato, e l’annientamento della libertà di voto per coloro che hanno diritto all’educazione cattolica, manifestano, in un campo particolarmente vitale per la Chiesa, la tragica serietà della situazione e una non mai vista pressione spirituale dei fedeli, la sollecitudine paterna per il bene delle anime Ci consiglia di non lasciare senza considerazione le prospettive, per quanto scarse, che possano ancora sussistere, di un ritorno alla fedeltà dei patti e ad una intesa permessa dalla Nostra coscienza (...)"
Il nazismo e gli aderenti al nazismo non furono mai oggetto di scomunica, al contrario di coloro che anche semplicemente professavano o condividevano idee di stampo marxista (si veda il decreto di scomunica del 1949 promulgato dalla Congregazione del Sant'Uffizio), senza commettere crimine. alcuno. Anche cittadini italiani quindi, aderenti al PC, nel contesto di un sistema e agone politico democratico.
Nel 1932 Hitler necessitava di una maggioranza dei due terzi per far passare il "decreto dei pieni poteri" (una legge che gli permetteva di promulgare leggi senza consultare il Reichstag), che raggiunse convincendo il Centro Cattolico a votare per lui. Solo i socialdemocratici votarono contro il provvedimento. Sappiamo ora, dai materiali pubblicati da Rudolf Morsey, che nella contrattazione con la quale Hitler, cui mancava la necessaria maggioranza, ottenne la "salvifica" promessa del Centro Cattolico di votare la legge dei pieni poteri (la carta bianca a Hitler) il presidente Mons. Kaas sembrò non avere nulla da obiettare alle limitazioni giuridiche che incombevano non solo a carico dei marxisti ma anche degli ebrei. Il 20 luglio 1933 veniva firmato il Concordato della Chiesa Cattolica con il Regime Nazista (*)
Concludendo: se la Chiesa cattolica, nonostante sia stata tra i fondamentali promotori storici dell’antisemitismo (Concilio Lateranense IV, Cum Nimis Absurdum, Caeca et Obdurata, Hebraeorum Gens) di certo non si augurò e non sostenne lo sterminio degli ebrei (pur non contraria, laddove non esplicitamente favorevole, alla discriminazione di questi) d’altra parte favorì e rese consapevolmente possibile l’ascesa del regime nazista (anche Mussolini fu salutato come “Uomo della Provvidenza), come quello di altri regimi dittatoriali di destra con i quali fu connivente, spesso nel folle tentativo di “bilanciare” in questo modo le forze “senza Dio” delle sinistre, del tutto indifferente se inserite in agoni politici democratici: Si ricordi la risposta al pontefice del grande Alcide De Gasperi, allorquando il primo auspicava alleanze con le estreme destre. Anche in Italia è nota la simpatia (e i "consigli elettorali" ) di diversi esponenti ecclesiastici per il governo Berlusconi, sostenitore di tutta una serie di privilegi nei confronti delle Istituzioni Cattoliche (do ut des).
Il fatto di aver evidenziato in questo articolo talune ambiguità della Chiesa Cattolica in alcuni periodi storici non intacca e non intende attaccare le innumerevoli luci che il Cristianesimo e la Chiesa Cattolica stessa hanno gettato sulla storia dell'umanità.
(*)R. Morsey, Das "Ermächtigungsgesetz" vom 24. März 1933. Quellen zur Geschichte und Interpretation des "Gesetzes zur Behebung der Not von Volk und Reich", Düsseldorf, 1992; tra gli altri riferimenti si veda il documento n. 24, sul resoconto di Kaas ai deputati del Centro del suo colloquio con Hitler del 22 marzo 1933.