151. Il bosone di Sgreccia



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La storia di diverse religioni potrebbe essere sotto diversi aspetti riscritta come storia reiterata delle spiegazioni di volta in volta più ingenue e semplicistiche. Per millenni i fenomeni della natura furono attribuiti ad esseri trascendenti: i tuoni, la pioggia, i fulmini, i terremoti, le eclissi, la nascita e la morte dei viventi: vegetali e animali. Anche gli eventi della storia umana: sogni, epidemie, guerre, buone novelle e disgrazie venivano attribuiti   alla volontà di esseri trascendenti, benigni o maligni. Alla Provvidenza. Poco a poco fu scoperta la dipendenza reciproca delle creature e quindi il nesso intrinseco tra i vari fenomeni della natura, le causalità anche tra gli eventi della storia, da cui nuovi modi di approcciarsi ai problemi e l’elaborazione di  nuove soluzioni, in campo etico e sociale. E l’uomo è giunto ad utilizzare a suo favore le stesse forze della natura.

La scienza ha progressivamente evidenziato le cause di ogni fenomeno e la tecnica ha sviluppato ed esteso la gestione delle forze naturali. La mente umana ha esplorato le origini tutte terrene dell’altruismo e dell’egoismo, vale a dire del bene e del male, i meccanismi alla base del comportamento umano, il modo in cui apprendiamo e il modo in cui apprendono animali e vegetali, vale a dire i meccanismi della coscienza di ciascun essere vivente. Le leggi della materia.

Studio ed esperienza.

 Il Dio creatore dall’oggi al domani dell’uomo e della donna, le costole, le mele e i serpenti non hanno potuto che tramutarsi, col passare del tempo, in disegno intelligente, forza intrinseca, motore invisibile e quant’altro, una volta sfatato inesorabilmente il contenuto dei sacri testi, reinventato in tutta fretta quale “metafora” di non si sa cosa se non della contingente ignoranza umana, neutralmente intesa. Nessun Dio o meglio portavoce in terra  può più dare spiegazioni sul mondo senza confrontarsi con la scienza o meglio entrando in contraddizione con essa: oggi è Dio a dover rendere conto alla scienza e non viceversa. Nessuno oggi può essere costretto all’abiura per il fatto di studiare fenomeni che rendono obsoleto  l’antropocentrismo quale conseguenza dell’emanazione dall’Uno, quindi vengono inventate di sana pianta statistiche sul futuro basate su giuochi di parole: il futuro di cui si parla non è di questo mondo o comunque non ancora in questo mondo individuato, e di un altro mondo possiamo solo sognare…laddove la confusione tra desiderio e realtà è fatale. Ogni qualvolta la mente umana opera una nuova scoperta (si veda la recente conferma del bosone di Higgs)  essi dicono: bello! Ma in fin dei conti lo ha partorito Dio! Bellissimo, ma anche questo è mosso da Dio! Lode a Dio nel Regno dei Cieli! Bravi questi scienziati che illustrano il Disegno di Dio!

Ciò che resta  oggi delle religioni sono precetti di vita e sulla umana condotta che con Dio poco o nulla hanno a che fare, scaturiti dalle umane esperienze e dai processi di problem solving, come ogni genere di evoluzione. Non è necessario un Dio per spiegare il motivo per il quale in una comunità umana  sia stato in linea generale sempre vietato uccidere e rubare o rubare la donna d’altri o bestemmiare il Potere Costituito. O perché proprio nell’antica Grecia, vera culla della nostra civiltà, e proprio in epoca sofista, abbia potuto nascere la prima straordinaria forma di democrazia.

Ciò non toglie che taluni personaggi, storici o meno, alla base delle religioni, possano essere considerati dei sapienti, che hanno studiato ed esperito, contribuendo in modo positivo ed originale al cammino di questo nostro mondo. Questo il possibile e realistico ponte con ciò che delle religioni rimane.