149. Varallo




Immaginate di essere a Pretoria una ventina di anni fa. Siete turisti, passeggiate nel bel mezzo delle aree residenziali. Quale splendore, quanto verde, spettacolari composizioni floreali. Per strada neanche una cartina. I negozi sono pieni, la gente ride e si diverte, mangia il gelato, si distende sui prati. I turisti visitano i musei, quanta cultura! Il museo di storia naturale, le collezioni fiamminghe! Quanto vorremmo vivere qui, i vigili sono gentili, ti indicano la strada, gli autobus sono puliti e in orario. Funziona tutto alla perfezione. Ogni tanto la nostra attenzione turistica viene attratta da qualche cartello come “suburban station for non-whites”, ma non ci facciamo veramente caso, siamo bianchi. Che bella cittá!

Immaginate di essere a Norimberga una novantina di anni fa. Quale splendore!, quanto verde, spettacolari composizioni floreali sui balconi. Per strada neanche una cartina. I negozi sono pieni, la gente ride e si diverte, magia il gelato, si distende sui prati. I turisti visitano la fortezza dell’imperatore, la piazza del Mercato con la famosa fontana, i palazzi antichi. Quanta cultura! Il museo nazionale germanico, la casa di Albrecht Dürer, la chiesa di San Lorenzo! Quanto vorremmo vivere qui, i vigili sono gentili, ti indicano la strada, gli autobus sono puliti e in orario.Funzione tutto alla perfezione. Ogni tanto la nostra attenzione turistica viene attratta da qualche cartello “Juden Zutritt verboten”, ma non ci facciamo veramente caso, siamo ariani. Che bella cittá!

Immaginate di essere a Varallo l’8 luglio 2012. Siete turisti, passeggiate sullo splendido viale lastricato con pietre di fiume. Quale splendore! Palazzi antichi finemente decorati, spettacolari composizioni floreali sui balconi. Per strada neanche una cartina. Una spiaggetta romantica lungo il fiume. I negozi sono pieni, la gente ride e si diverte, mangia il gelato, si distende sui prati. I turisti entrano nelle belle librerie e nei negozi di artigianato, visitano il Sacro Monte, patrimonio dell’Unesco. Quanta cultura! Quanto vorremmo vivere qui, i vigili sono gentili, ti indicano la strada. Il sindaco, assai amato per la  vicinanza al cittadino, sorride dal manifesto appeso in piazza. Funziona tutto alla perfezione. La nostra attenzione viene attirata da un cartello posto di fronte alla magnifica Chiesa Collegiata di San Gaudenzio, sono vietati i mendicanti, i vu cumprá e le donne con burqua. Ma non ci facciamo veramente caso, siamo italiani e abbiamo ancora i soldi per comprarci il gelato. Che bella cittá!

Note a margine:

“Vu cumprá è un neologismo diffusosi in Italia negli anni novanta per indicare in senso generalmente dispregiativo i venditori ambulanti di origine africana. La parola vuole imitare la pronuncia distorta da parte degli extracomunitari immigrati con scarsa padronanza della lingua italiana della frase ‘vuoi comprare’? “ (da Wikipedia)

Le donne con burqua :in Piemonte in 8 anni non ne ho vista una,  possibile creare buon odio contro lo straniero – la creazione del famoso nemico comune come collante sociale - facendo leva su cose non ancora intraviste).

I mendicanti: spero che la magnifica Chiesa Cattolica posta di fronte abbia protestato con veemenza a nome di Gesù Cristo, ahimè altro che Sacro Monte. Sacro Monte dei Mercanti.