Mi riesce impossibile dimenticare questa mostra. A distanza di molto tempo ne rendo testimonianza.
Mostra fotografica di Salvatore Giò Gagliano
(breve estratto dal catalogo della mostra del 2009)
“In una società dove i canoni estetici esasperati attribuiscono valore all’esteriorità, in una complessa e perversa ricerca di perfezione e dove l’imperfezione e la sofferenza vengono celate dal SILENZIO, il desiderio di URLARE cosa c’è dietro quella DIVERSITA’ si fa sempre più forte. Spiegare la disabilità, in qualsiasi forma essa si presenti, è difficile; ma conviverci quotidianamente aiuta ad accettarla nel proprio cuore, con una passione forte che ha un’intensità simile a quella che rapisce e accomuna una madre e un padre nei confronti del proprio figlio; da qui nasce il desiderio di farla EMERGERE affinchè per molte persone sia possibile accorgersi che dietro quei corpi esiste una RICCHEZZA. Il mio lavoro fotografico nasce proprio dall’esigenza di dimostrare che anche le persone diversamente abili possono diventare protagonisti di un’OPERA D’ARTE capace di attirare gli sguardi di spettatori soddisfatti o delusi, affascinati o intimoriti da una nuova bellezza. La diversità di questi uomini, donne e ragazzi, ha rappresentato una sfida innovativa atta a ribaltare la comune idea secondo cui la bellezza sta nella perfezione e nell’idealizzazione. Utilizzare un corpo “non perfetto”, non solo per protesta ma anche per l’ammirazione di quel bello che possono offrire corpi e volti troppo spesso ritenuti diversi, può essere un nuovo linguaggio artistico ed educativo. La Bellezza è ovunque, purchè l’occhio umano sia disposto ed attendo ad osservarla.
VERGINE ANNUNCIATA e PIETA’
Il cerchio della vita e delle sue Passioni, che si apre con la nascita e si chiude con la morte, all’interno del percorso fotografico, prende origine e compimento con la figura della Vergine, che in entrambe le sue rappresentazioni è interpretata da Roberta. La sindrome di Down, è contrassegnata da caratteristiche estetiche, organiche e comportamentali; tuttavia coloro che ne sono colpiti riescono anche a raggiungere uno stadio di notevole autonomia, sviluppando attitudini varie, che hanno contribuito a facilitare il ruolo di modella, limitando la timidezza e l’imbarazzo provocati dall’obiettivo fotografico. I tratti peculiari di tale sindrome tuttavia, risaltano sul viso della modella quasi a donarle una rara bellezza, naturale e limpida; un volto impermeabile al trascorrere del tempo, che scivola sulle guancie, senza solcarne i lineamenti, come quello della Vergine, da sempre e per sempre senza età. Due visi, i loro, capaci di catturare, congelare e mantenere eterni la dolcezza della maternità e la purezza della fanciullezza.
(…) La scelta di Gesù è stata veicolata dalla somiglianza tra il corpo di Cristo, abbandonato dalla vita in seguito alla deposizione della Croce, ed il corpo del giovane protagonista rappresentativo del dolore umano ma anche della sua componente serena, quale è quella che accompagna l’innocenza di coloro che convivono con la sofferenza e la deformazione fisica, senza esserne consapevoli; capaci, perciò, di trasmettere un senso di serenità e normalità anche a coloro che sono abituati a trovare questi due aspetti nella perfezione fisica e in quella che è solo un altro tipo di normalità.
IL BACIO
La scelta di Roberto e Roberta (…) La passione amorosa tra soggetti disabili è oggetto di dibattiti ed opinioni divergenti; tuttavia nel momento in cui essa nasce non vi è parere e giudizio che la elimini.
http://www.acsv.it/vc/news.cfm?req=news&ID_art=2361