“La Chiesa Cattolica affronta da secoli questo problema e ha conservato una posizione difendibile a mio avviso, ma non in maniera evidente: quando spende i suoi tesori per placcare d’oro i candelabri, invece di fornire più cibo e rifugi migliori ai poveri della parrocchia, ha una concezione diversa di che cosa rende la vita degna di essere vissuta. La nostra gente, dice, ricava un beneficio maggiore da un luogo di splendore in cui pregare piuttosto che da una quantità leggeremente superiore di cibo. Un ateo o un agnostico che trovino ridicola questa analisi costi-benefici possono fermarsi a considerare se sarebbero disposti a patrocinare la conversione di tutti gli aiuti governativi e filantropici a favore di musei, orchestre sinfoniche, biblioteche e laboratori scientifici in fondi per fornire ai meno abbienti più cibo e migliori condizioni di vita. Una vita umana degna di essere vissuta non è qualcosa che si possa misurare in modo incontrovertibile e questa è la sua gloria”
(D. Dennet, L’Idea Pericolosa di Darwin, Bollati Boringhieri, pag. 665).
Un bell'esempio di come ciascuno di noi si trovi in una più o meno grande epistemic bubble.
152. L'oro e la fame
silvia
Fallacie Logiche
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