
Quant’è infida la lingua! E coloro che la parlano!
Se guardiamo esclusivamente all’etimologia*** (poco nota ai più) troviamo sinonimi quali disseccare, inaridire. E va bene. Anzi benissimo.
Se guardiamo alle definizioni fornite successivamente o dai dizionari contemporanei, che rispecchiano l’accezione comune/odierna e il comune sentire, troveremo significati quali “qualità di chi è austero” e per austero “Severo, rigido, inflessibile nei principi e nei modi: uomo a.; carattere a.; costumi austeri” oppure “Rigoroso nell'osservanza del dovere. ~ severo, rigido” e quali sinonimi “frugale, morigerato, sobrio”. Caspita, anche io vorrei essere definita come austera! Quale grande virtù!
Suona bene la parola, oggi. Niente a che vedere con mari evaporati, folate mortali, violente tempeste. Eppure quello che sta accadendo ( nei tg i commenti erano: l’Europa apprezza l’austerità greca) è proprio questo, e non solo in Grecia. Masse di giovani che lavorano addirittura gratis con i cosiddetti stage, welfare quasi inesistente (soprattutto in confronto alla media europea) e tagli progressivi non solo su quest’ultimo ma anche alle poche tutele ancora rimaste in termini di diritto.
Quindi, se democrazia significa pubblico dibattito, che questo sia anche intellettualmente onesto: non austerità, bensì prosciugamento, inaridimento. Bene l’inaridimento dell’Italia e della Grecia. Bravi tutti nel proseguire sulla strada del prosciugamento. Ottimo, ma su questo battiamo le mani, e non sull’austerità. Si potrebbe poi dire (non io) che prosciugamento e inaridimento siano necessari in questa fase, che non vi siano alternative. Va bene, ma si continuino ad usare i termini appropriati.
***(dal greco αὐστηρός, "arido, secco, amaro", in particolare, "rendendo la lingua secca")
Si veda anche austro, lat. auster, dal gr. auo per auso dissecco, asciugo e questo dalla rad. us (che ritrovasi pure nel sanscrito) allargata in aus bruciare. Vento di mezzodí che inaridisce. Austro nella mitologia greca era uno dei quattro venti, viveva nel profondo sud e possedeva un fiato talmente ardente che con esso bruciava intere cittá e vascelli. Raffigurato anche come portatore di umiditá.
Orazio: Carmina (II, 14): (...) invano eviteremo Marte sanguinoso e nel mare Adriatico il sordo frangersi dei flutti, ci guarderemo invano, nell'autunno, dall'Austro che danneggia la salute (...)
Ovidio, Metamorfosi, 7, 1ss: "(...)All'inizio una caligine densa caló sulla terra dal cielo, che in quella cappa di nubi concentró un'afa spossante, e per tutto il tempo che la luna impiegó a colmare quattro volte il suo disco congiungendo le corna, e decrescendo ad intaccarlo, con le sue folate mortali soffió un Austro soffocante (...)
I Marsi, nel mito discendenti da Circe, erano abili nel domare i serpenti e nel preparare pozioni miracolose. Un antico popolo africano, gli Psylli, curava le stesse arti. Erodoto racconta (libro IV) che si ribellarono al ventro Austro, responsabile della siccitá del loro paese e che furono dal vento distrutti o dispersi.