199. Neuroscienze a Vercelli



A Vercelli ogni anno ha luogo il Congresso di Neuroscienze (creato e organizzato dall’assessore alla cultura dott.  Piergiorgio Fossale), un miracoloso  incontro, di altissimo livello, tra scienza e filosofia, che ha visto partecipi studiosi come A. Damasio, D. Dennet, M. Di Francesco, A. Oliverio, G. Vallortigara, Franca d’Agostini e moltissimi altri.

Nel 2012 si è molto discusso sul concetto di intelligenza, nel 2011 su quello di libero arbitrio. Riporto volentieri, dagli Atti dei Convegni,  parte di una riflessione di Franca d’Agostini:

La fortuna sfortuna

“(…) Vorrei però attirare l’attenzione su alcuni casi, forse un po’ meno conosciuti, che a mio avviso mettono meglio in luce le opportunità e i problemi del dialogo tra filosofia e neuroscienze. Il primo caso è il paradosso detto della fortunata sfortunata (Smilansky 2007).  Abigail nasce in una famiglia modesta in un piccolo paese americano. Dalla nascita soffre di problemi di respirazione, e ha un difetto muscolare che le rende difficile l’uso delle gambe. Il pediatra consiglia ai genitori di farla nuotare: la pratica del nuoto potrebbe aiutarla, riducendo, anche se probabilmente non risolvendo, il deficit respiratorio e motorio.

Con molti sacrifici i genitori la portano regolarmente in piscina, e Abigail impara presto a nuotare, e nuota in modo costante e ostinato. Dopo un certo numero di anni il suo handicap è quasi scomparso, ma quel che più conta, Abigail è diventata particolarmente veloce nel nuoto a dorso (l’unico stile che le è consentito). L’ostinazione e la pazienza la portano a mettere a punto un movimento delle gambe che le è particolarmente congeniale, e che le consente di aumentare la velocità. Abigail diventa, e rimane per diversi anni, campionessa mondiale di nuoto a dorso femminile. Le questioni degne di nota sono tre: la sfortuna iniziale, l’insistenza deliberata e paziente, l’estremo e clamoroso successo finale. L’aspetto interessante del caso consiste nel fatto che la fortuna finale è diretta conseguenza, non casuale, della sfortuna iniziale. Si supponga il caso di Jones, che ha un incidente, si rompe una gamba, e al pronto soccorso incontra l’affascinante dottoressa Smith, che sposerà e con cui vivrà felicemente.

Ebbene non si  può parlare di fortunata sfortuna, perché l’incontro fortunato poteva anche verificarsi andando in metropolitana la mattina: l’incidente (sfortuna) non ha un nesso causale specifico con l’evento fortunato. Invece, nel caso di Abigail è stato l’handicap motorio a portare allo sviluppo di capacità particolari, e a queste capacità particolari si deve il successo finale. In quale misura interviene qui il concetto di libertà? Classicamente il primo livello (sfortuna iniziale) ci conferma che le persone sono libere, d’accordo, ma solo di essere quel che sono. Esattamente come un tavolo non può essere un canguro, cosi io stessa non posso uscire dai limiti del mio essere ciò che mi è dato essere, a partire dalle condizioni storico-sociali in cui sono nata. Dunque la definizione di liberta come possibilità di agire senza impedimenti e costrizioni (cfr de Caro, 2008, p. 55), si scontra anzitutto con l’impedimento preliminare costituito dalla situazione ontologico-metafisica in cui si è collocati. Nell’antropologia filosofica di Heidegger si parla in effetti di Geworfenheit, letteralmente gettatezza.

E si intende: siamo gettati in partenza in una situazione, un esserci (essere-qui) che predetermina e decide quel che siamo e saremo. Dunque siamo, ontologicamente, in regime di libertà condizionata. Non siamo per così dire totipotenti: non tutte le possibilità ci sono aperte. Nello specifico di Abigail, addirittura la normalità, ossia le possibilità standard umanamente aperte a qualsiasi umano, erano ridotte. Questa restrizione di vita imponeva alcuni passaggi obbligati, ma è proprio all’interno di questi passaggi che si aprono alternative, dunque possibilità, e pertanto: libertà. Per capire questa libertà però ci occorre un nuovo concetto, quello di scelta o selezione di possibili. Si tratta infatti di libertà non come possibilità di agire senza impedimenti e costrizioni, ma come possibilita di scegliere tra una rosa definita di possibilità. Questo secondo e più limitato concetto si rivela per via contro fattuale: se i genitori di Abigail non avessero fatto i passi necessari per farla nuotare; se Abigail stessa non avesse spinto i suoi allenamenti oltre il limite dell’acquisizione di una motricità standard…il fenomeno della fortunata sfortuna non si sarebbe verificato. Per questo, secondo l’antropologia heideggeriana il quadro si completa dicendo che d’accordo, l’essere umano è gettato, ma è un progetto gettato.

Gli umani solo collocati sulla terra esattamente come i tavoli e le sedie: sono quel che sono, e sono gettati in una situazione, senza colpa né merito. Ma a differenza dei tavoli e delle sedie, gli umani si progettano….hanno spazio per scegliere il modo d’essere del loro essere qui….il concetto di libertà si applica alle azioni, non alla volontà, che è completamente determinata dalla nostra storia, dalle circostanze che abbiamo vissuto, dagli influssi ambientali e famigliari…In quale punto allora collochiamo il concetto di libertà? Quando possiamo dire che la decisione di Abigail o dei suoi genitori nasceva da un’autentica spontaneità personale?....”

 Indice:

Cervelli e Mercati / Michele di Francesco, Introduzione al Convegno; Edoardo Boncinelli: i fondamenti biologici delle decisioni economiche; Matteo Motterlini: Cervello, mercati, istituzioni; Cristina Meini: Decisioni irrazionali

Tavola rotonda: interventi di P.G. Fossale, A. Massarenti, G. Barba Navaretti, A. Panebianco

Esiste ancora il libero arbitrio? / Michele di Francesco: io, cervello e libertà; Maurizio Ferraris: Liberi come automi; Franca d’Agostini: Paradossi della libertà; Armando Massarenti: filosofia minima della libertà; Mario de Caro: alcuni errori sul libero arbitrio; Alberto Oliverio: le decisioni: tra automatismi e razionalità; Andrea Lavazza: senza libertà possiamo punire ed essere puniti?



(chiunque desideri fotocopie degli atti del Convegno può contattarmi per e-mail)