280. Trivialità e Volgarità

Di Mauro Berti

 

….Succede a tutti di ‘andare fuori dai gangheri’, di perdere “il lume della ragione” e lasciarsi prendere dal’ira ...dal nervosimo …dallo spirito di ribellione  e di stanchezza verso stupidità, angherie, prevaricazioni, malaffare, sconcerie di qualunque tipo; per strada, al cine, al bar, in autobus, in fila in un qualche ufficio, ad un semaforo...

Capita di accendersi, a volte,  come fiammiferi e di sentirsi anche l’amaro in bocca e stringere i pugni col desiderio sordo di prendere a pugni…qualcosa ...qualcuno, che a volte non ha nome ne un indirizzo, ma che rappresenta l’iniquità , l’offesa il sopruso.


E se questo capita “a tu per tu” …’a voce’, beh’ le parole che ne escono, spesso non sono le più accomodanti, nè le più intonate, nè stanno sempre sui dizionari…; succede ..si sa bene e se poi si è un po’ impulsivi…, ancor di più. Ma se dobbiamo scrivere delle nostre rabbie, delle nostre ‘ribellioni’, se ci capita di dover esprimere ‘per iscritto’ di queste nostre sensazioni, emozioni, rivalse, credo che non dovremmo mai scadere nella bassezza del turpiloquio , dell’uso di termini che fanno ‘audience’, ma mettono in ombra la sostanza; non  è con l’uso di termini ‘pesanti’ che si dà peso alla ragione e non è con il sarcasmo becero, con ‘la parolaccia’ che si rafforza  per davvero la nostra idea: ben altra cosa è l’ironia, quella velata, intelligente, un po’ nascosta, venata,  che lascia l’altro spiazzato, che toglie, senza alzare il tono, la voce all’altro, che spiazza e che fa pensare…

Non sono gli spot ‘scurrili’ e un po’ volgari, a far sorridere e a mettere in ridicolo o alla gogna chi compie idiozie o soprusi o vigliaccherie o inganni di bassa lega: anzi spesso, ci portano al livello di quello che vorremmo combattere. E’ sempre e solo con l’ironia che si colpisce duro, che si strappa il sorriso e si spegne ‘ a brutto muso’ , la smorfia del falso e del maleducato, del supponente, del “Lei non sa chi sono io” di turno…

Non pagano,  l’oscenita’ e la sconcezza  ma….. colpire di fioretto e sferzare col sorriso ...e , giunto al fin della tenzone …tu  tocchi…