16. fallacia logica del Ricorso al Ridicolo o Horse Laugh
Esempi:
- "se pensi che il politico xy sia stato coinvolto in stragi, allora puoi anche arrivare a credere che mangi bambini, stupri vecchiette e abbia retroattivamente provocato la seconda guerra mondiale!" -
- "se il discorso di Sara è intelligente, allora il mio è stato ispirato da Einstein!" -
Consiste nel presentare o trasformare l'argomento dell'interlocutore a mò di barzelletta, facendo leva su una reazione emozionale da parte del pubblico indotto quindi a confrontarsi con aspetti divertenti e contrari al senso comune, che però nulla hanno a che fare, logicamente, con l'argomento proposto. Spesso mostrato in maniera estremamente semplificata.
Da non confondere con la reductio ad absurdum o dimostrazoine per assurdo, che rappresenta un ragionamento logico valido.
Esempio:
A — Dovresti rispettare le credenze di C, perché tutte le credenze sono di uguale validità e non si possono rigettare.
B — Che ne dici della credenza di D? (Dove D crede qualcosa che è considerato errato dalla maggior parte delle persone, come il Nazismo o il fatto che il mondo sia piatto).
A — Penso sia giusto rigettare la credenza di D.
B — Se è giusto rigettare la credenza di D, allora non è vero che nessuna credenza può essere rigettata.
A tutti voi sarà quindi capitato di veder liquidato un complesso argomento con una breve battuta. Su “Come funziona la mente”, di Steven Pinker ho trovato alcune pagine che ne costituiscono una splendida integrazione. Il capitolo “Che c’è da ridere” costituisce in realtà un’analisi dettagliata del fenomeno umoristico in generale.
(pag. 575 – 579)
(…) Ma strano a dirsi, l’umorismo è anche un’apprezzata tattica di discussione retorica e intellettuale. L’arguzia può essere un’arma terribile nelle mani di un abile polemista. La popolarità e il successo di Ronald Reagan come presidente dovevano molto alla sua abilità di uscirsene in battute fulminanti che soffocavano il dibattito e le critiche, almeno per il momento. Per evitare di rispondere a domande sul diritto all’aborto, per esempio, disse: “noto che tutti coloro che sono a favore dell’aborto sono già nati”. I filosofi si divertono a sentire raccontare che quando, a una dotta conferenza, il relatore osservò che alcune lingue utilizzano una doppia negazione per esprimere una negazione, un filosofo dal fondo dell’aula si mise a cantilenare: “sì sì ..”. Anche se può essere vero, come ha scritto Voltaire, che “una massima arguta non dimostra niente”, è noto che Voltaire stesso non faceva economia di massime argute. La battutta azzeccata può dare a chi parla una vittoria istantanea, che sia meritata o meno, e lasciare interdetti gli avversari. Capita spesso di avere la sensazione che un aforisma intelligente colga una verità che richiederebbe pagine per essere sostenuta in qualsiasi altro modo (…)
(…) Il burlone manipola questi dispositivi mentali per fare in modo che il pubblico formuli una proposizione (quella che risolve l’incongruenza) contro la sua volontà. Il pubblico riconosce la veridicità della proposizione sprezzante perché non è stata asserita esplicitamente, sotto forma di un atto di propaganda che potrebbe respingere, ma è una conclusione che ha tratto esso stesso. La proposizione deve avere almeno una certa giustificazione, altrimenti il pubblico non potrebbe dedurla da altri fatti e non coglierebbe la battuta. Questo spiega la sensazione che un’osservazione arguta possa afferrare una verità troppo complessa per essere espressa in modo articolato, e che si tratti di un’arma efficace che obbliga gli uditori, almeno per un attimo, a concordare con affermazioni che altrimenti negherebbero. La battuta di Reagan sul fatto che i sostenitori del diritto d’aborto sono già nati è così banalmente vera (tutti sono nati) che lì per lì non ha senso. Ma acquista un senso a presumere che esistano due tipi di individui, i nati e i non nati. Son questi i termini in cui gli oppositori del diritto all’aborto vogliono porre la questione,e chi capisce il motto ha implicitamente riconosciuto che questa visione è possibile. E, nell’ambito di questa visione, il sostenitore del diritto all’aborto possiede un privilegio ma vuole negarlo ad altri, quindi è un ipocrita. L’argomentazione non è necessariamente solida, ma una confutazione richiederebbe MOLTE PIU’ PAROLE della manciata che è bastata a Reagan. Le forme “superiori” di umorismo sono situazioni in cui i processi cognitivi del pubblico vengono forzati suo malgrado facendogli dedurre una proposizione svalutativa da premesse che esso non può negare.