La questione relativa a Roberto De Mattei (che non considero campione rappresentativo di un cristiano), il quale a proposito dello Tzunami afferma che è stata un’esigenza della giustizia di Dio, un CASTIGO (*) e che per i bimbi innocenti morti nella catastrofe accanto ai colpevoli (ma colpevoli di cosa?) si è trattato di un battesimo di sofferenza con cui Dio ha inteso purificare le loro anime mi ha indotto alla seguente riflessione:
Mi è venuto cioè in mente Schopenhauer, che mette in luce l'assoluta indifferenza della natura nei nostri confronti e di tutti gli altri esseri viventi (abbattimento dell'antropocentrismo), e forse vedendo giusto afferma che appare chiaro dove vada l'individuo (impulso sessuale per riprodursi) ma non appare chiaro dove vada la specie. Trovo questo passo eccezionale:
"...osservate l'insetto sul vostro cammino: una piccola, inconscia deviazione del vostro piede decide della sua vita o della sua morte. Guardate la lumaca, sprovvista di qualsiasi mezzo per fuggire, per difendersi, per mimetizzarsi, per nascondersi: una facile preda per tutti. Guardate il pesce, che gioca spensierato nella rete ancora aperta; la rana, che per pigrizia desiste dalla fuga, con la quale potrebbe salvarsi; l'uccello, che non si accorge del falco in volo sopra di lui; le pecore, che il lupo, nascosto nel cespuglio, tiene d'occhio e passa in rassegna...La natura, abbandonando senza riserve i suoi organismi così straordinariamente ingegnosi non solo alla rapacità del più forte, ma anche al caso più cieco, al ghiribizzo di un folle, al capriccio di un bambino, dichiara dunque che l'annientamento di quegli individui le è indifferente, che esso non la danneggia e non significa assolutamente niente; dichiara inoltre che, in quei casi, l'effetto è altrettanto irrilevante, quanto la causa...La natura si comporta con l'uomo non diversamente da come si comporta con gli animali. La sua tesi vale dunque anche per lui: che l'individuo viva o muoia le è indifferente"
(Il mondo come volontà e rappresentazione, A. Schopenhauer, A. Mondadori Ed., Ed. 2003, pag. 1355)
Il concetto di Provvidenza mi pare quindi qui impiegato (o "abusato"? non sono una teologa...) quale disperato tentativo di negare i dati a nostra disposizione.
(*) L'Audio originale (ne consiglio l'ascolto) può essere ascoltato registrandosi sul sito di Radio Maria.
Un bell'articolo di Gramellini al proposito:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=971&ID_sezione=56&sezione