023. Genialità di un condottiero

23. La Genialità di un Condottiero

"Fa parte della genialità di un condottiero, il far apparire gli avversari anche disparati come appartenenti a un'unica categoria, poichè l'individuazione di più nemici porta facilmente la gente malcerta e debole a dubitare della giustezza del proprio diritto. Se la massa, sempre ondeggiante, si trova in lotta contro molti nemici, entrerà subito in campo quella <oggettività> di cui s'è detto, e nascerà la domanda se tutti gli altri abbiano proprio torto, se proprio solo al nostro movimento o al nostro popolo appartenga la verità. E con ciò subentra la prima paralisi della propria forza. Perciò anche una molteplicità di nemici interni deve sempre essere riunita sotto un indice comune, di modo che la massa dei propri aderenti creda di essere condotta contro un nemico solo. Ciò rinforza la fede nel proprio diritto e stimola la rabbia contro coloro che ci attaccano"

(Cap. III, Mein Kampf).

"un modo spiccio per accantonare, o almeno rendere sospetta, una affermazione a noi contraria dell'avversario, è quello di ricondurla a una categoria odiata, anche se la relazione è solo di vaga somiglianza o è tirata per i capelli; per esempio: questo è manicheismo; questo è arianesimo; questo è pelagianesimo; questo è idealismo; questo è spinozismo; questo è panteismo; questo è brownianismo; questo è naturalismo; questo è ateismo; questo è razionalismo; questo è spiritualismo; questo è misticismo; e così via. Con ciò supponiamo due cose 1) che quella affermazione è effettivamente identica a quella categoria, o che almeno è contenuta in essa, ed esclamiamo dunque: "oh! questa non è affatto nuova!" 2) che questa categoria è già stata del tutto confutata e non può contenere una sola parola di vero"

(Schopenhauer, stratagemma Nr. 32)
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