333. Parte in Causa su Radio Radicale




A nome dell’Associazione PARTE in CAUSA sto conducendo una rubrica su RADIO RADICALE dedicata ai temi del rapporto tra noi e gli altri animali. Qui a seguito le puntate della rubrica:

 

Intervista a Flavia Fechete su “filosofia animalista ed ecofemminismo”

https://www.radioradicale.it/scheda/539932/intervista-a-flavia-fechete-sulla-filosofia-animalista-ed-il-femminismo

Intervista a Christine Delphy sul femminismo materialista

https://www.radioradicale.it/scheda/539571/intervista-a-christine-delphy-sul-femminismo-materialista

Intervista a Barbara Balsamo su “questione animale e società”

https://www.radioradicale.it/scheda/536150/intervista-a-barbara-balsamo-su-la-questione-animale-e-la-societa-prassi-politiche-e

Intervista al prof. Gianfranco Mormino sul testo “dalla predazione al dominio”

https://www.radioradicale.it/scheda/534941/intervista-a-gianfranco-mormino-coautore-di-dalla-predazione-al-dominio-raffaello

Intervista a Barbara Mugnai su “Anatomia di un risveglio”

https://www.radioradicale.it/scheda/533032/intervista-a-barbara-mugnai-autrice-ed-interprete-di-anatomia-di-un-risveglio-ed

Intervista a Rodrigo Codermatz su antispecismo e famiglia

https://www.radioradicale.it/scheda/531305/intervista-a-rodrigo-codermatz-sullantispecismo-e-la-famiglia

 

Intervista all’attivista Rita Ciatti (movimento no mattatoio)

https://www.radioradicale.it/scheda/528212/intervista-a-rita-ciatti-sul-suo-impegno-nella-campagna-nomattatorio-e-sulle-tematiche

Intervista a Marco Reggio e Feminoska, curatori della traduzione italiana di «Animali in Rivolta» (Sarat Colling)

https://www.radioradicale.it/scheda/526483/intervista-a-marco-reggio-ed-a-feminoska-curatori-del-libro-di-sarat-colling-animali

Intervista a Benedetta Piazzesi e Stefano Belacchi sul loro libro «un incontro mancato» (ed. Mimesis)

https://www.radioradicale.it/scheda/525126/intervista-a-benedetta-piazzesi-ed-a-stefano-belacchi-coautori-del-libro-un-incontro

Intervista a Roberto Marchesini sul libro «Emancipazione dall’animalità»

https://www.radioradicale.it/scheda/522655/intervista-a-roberto-marchesini-sul-suo-ultimo-libro-emancipazione-dellanimalita

Interivsta Massimo Sandal: dalla coscienza degli insetti al metodo scientifico

https://www.radioradicale.it/scheda/521076/intervista-a-massimo-sandal-dalla-coscienza-degli-insetti-al-metodo-scientifico

Intervista a Massimo Filippi sul suo libro «questioni di specie» (ed. Eleuthera)

https://www.radioradicale.it/scheda/519570/intervista-a-massimo-filippi-sul-suo-libro-questioni-di-specie-ed-eleuthera

Intervista a Danilo Gatto sul suo libro «e se esistessi solo in sere d’estate)

https://www.radioradicale.it/scheda/515118/intervista-a-danilo-gatto-sul-suo-libro-e-se-esistessi-solo-in-sere-destate-edizioni

 

Intervista a Yuri Conti sul saggio “un dialogo socratico sulla questione animale

https://www.radioradicale.it/scheda/513716/intervista-a-yuri-conti-sulla-sua-tesi-un-dialogo-socratico-sulla-questione-animale

Intervista a Roberto Marchesini sul libro “Alterità

https://www.radioradicale.it/scheda/508287/intervista-a-roberto-marchesini-sul-suo-libro-alterita-lidentita-come-relazione

Intervista a Fabio Bersani sul libro “Una società liberata

https://www.radioradicale.it/scheda/511744/intervista-a-fabio-bersani-sul-suo-libro-verso-una-societa-liberata-nellinesistenza

Intervista a Marilena Bogazzi sul libro “Vegetarianesimo di ispirazione cristiana

https://www.radioradicale.it/scheda/509703/intervista-a-marilena-bogazzi-autrice-di-librovegetarianesimo-di-ispirazione-cristiana

Intervista a Desiree Manzato sul santuario “Agripunk

http://www.radioradicale.it/scheda/503483/intervista-a-desiree-manzato-sul-progetto-agripunk

Intervista a Will Kymlicka sul libro “Zoopolis”

http://www.radioradicale.it/scheda/502094/intervista-a-will-kymlicka-sul-suo-libro-zoopolis-a-political-theory-of-animal-rights

Intervista a Benedetta Piazzesi sul libro “cosi perfetti e utili”

http://www.radioradicale.it/scheda/499945/intervista-a-benedetta-piazzesi-sul-suo-libro-cosi-perfetti-e-utili-la-genealogia

 Intervista a Marco Reggio, redattore della rivista di critica antispecista Liberazioni

https://www.radioradicale.it/scheda/493643/intervista-a-marco-reggio-sulla-resistenza-animale

Intervista al prof. Massimo Filippi sul saggio "Altre specie di politica" (Mimesis Edizioni, Massimo Filippi, Michael Hardt, Marco Maurizi)

https://www.radioradicale.it/scheda/488820/intervista-a-massimo-filippi-co-autore-di-altre-specie-di-politica-edizioni-mimesis

  Intervista a Egon Botteghi, attivista antispecista e LGBTQI

https://www.radioradicale.it/scheda/487546/intervista-ad-egon-botteghi-sulla-liberazione-animale-e-delle-persone-glbtiqi

 Intervista da me rilasciata sulla censura dei media e la vegefobia

http://www.radioradicale.it/scheda/485397/intervista-a-silvia-mole-sulla-censura-verso-lantispecismo-e-sulla-vegefobia

 

 Intervista al prof. Massimo Filippi sul suo ultimo libro"sento dunque sogno"

http://www.radioradicale.it/scheda/482703/massimo-filippi-parla-del-suo-ultimo-libro-sento-dunque-sogno

 Intervista da me rilasciata sul concetto di carne felice 

https://www.radioradicale.it/scheda/481176/intervista-a-silvia-mole-sulla-carne-felice

Intervista a Carol J. Adams, femminista e attivista, autrice del libro "the sexual politics of meat"

https://www.radioradicale.it/scheda/479851/intervista-a-carole-j-adams-sulla-relazione-tra-la-questione-dei-diritti-animali-e-la

Intervista a Maria Riot, pornostar e attivista animalista argentina

https://www.radioradicale.it/scheda/476738/intervista-a-maria-riot-animalista-argentina

Intervista al prof. Massimo Filippi, ordinario di neurologia, filosofo, sul libro "Crimini in tempi di pace"

https://www.radioradicale.it/scheda/474678/intervista-a-massimo-fillippi-sulla-lettura-antispecista-del-rapporto-uomini-animali-e

Intervista al filosofo ed etologo Roberto Marchesini e al filosofo Felice Cimatti sul libro "Etologia filosofica"

https://www.radioradicale.it/scheda/472623/presentazione-del-libro-etologia-filosofica-alla-ricerca-della-soggettivita-animale

Intervista al filosofo Leonardo Caffo sul libro "il maiale non fa la rivoluzione.

https://www.radioradicale.it/scheda/471750/intervista-a-leonardo-caffo-sul-suo-libro-dal-titolo-il-maiale-non-fa-la-rivoluzione

 
Intervista al filosofo Peter Singer

https://www.radioradicale.it/scheda/469654/intervista-a-peter-singer-sui-diritti-degli-animali-e-sul-suo-libro-liberazione

 

In questa intervista parlarlo io del libro "un'eterna Treblinka" di Charles Patterson

https://www.radioradicale.it/scheda/468013/intervista-a-silvia-mole-sulle-biografie-ed-opere-di-alcuni-sopravvissuti-allolocausto


Intervista al filosofo Felice Cimatti sul libro "Filosofia dell'animalità"

 

https://www.radioradicale.it/scheda/466287/intervista-al-filosofo-felice-cimatti-sulle-definizioni-di-umano-e-animale


In questa intervista sono io a parlare del libro "Gabbie Vuote" di Tom Regan.

 

https://www.radioradicale.it/scheda/465353/intervista-a-silvia-mole-sul-volume-di-tom-regan-gabbie-vuote


Intervista a Nancy De Briyne (vicedirettrice esecutiva FVE, Federazione Veterinari Europei) sulla

dichiarazione FVE del 2015 relativa all'impiego di animali selvaggi nei circhi

https://www.radioradicale.it/scheda/463787/intervista-a-nancy-de-briyne-sulluso-degli-animali-nei-circhi


Intervista alla primatologa Jane Goodall. La sua vita, il suo lavoro, i suoi ideali.

https://www.radioradicale.it/scheda/462210/intervista-a-jane-goodall-sulla-sua-vita-da-etologa-ed-antropolga


Intervista alla psicologa Anna Maria Manzoni sul legame tra violenza sugli umani e violenza sugli animali

https://www.radioradicale.it/scheda/461916/intervista-di-silvia-mole-ad-annamaria-manzoni-sulle-implicazioni-psicologiche-nelle


Intervista da me rilasciata come membro di Parte in Causa sulle dichiarazioni OMS relative al consumo di carne rossa e lavorata.

 

https://www.radioradicale.it/scheda/460093/intervista-a-silvia-mole-sulla-correlazione-tra-diverse-malattie-tra-cui-il-cancro-e


Intervista Pietro Li Causi e Roberto Pomelli curatori del libro "L'anima degli animali" (recensito anche da Umberto Eco sull'Espresso)

https://www.radioradicale.it/scheda/457248/intervista-a-pietro-li-causi-e-roberto-pomelli-autori-del-libro-lanima-degli-animali


Intervista a Culum Brown, etologo australiano, sull'intelligenza e il dolore nei pesci

https://www.radioradicale.it/scheda/455158/intervista-al-prof-culum-brown-sullintelligenza-e-la-sofferenza-nei-pesci

Intervista a Ippoasi, Fattoria della Pace (Silvia Sacilotto, presidentessa dell'associazione)

https://www.radioradicale.it/scheda/453876/intervista-a-silvia-sacilotto-sulla-fattoria-ippoasi-fattoria-della-pace

Intervista all’etologo Marc Bekoff

https://www.radioradicale.it/scheda/452547/intervista-a-marc-bekoff-sui-temi-animalisti

Intervista al biologo marino Joan Gonzalvo (Tethys Research Institute)

https://www.radioradicale.it/scheda/449406/intervista-a-joan-gonzalvo-sullo-studio-e-la-protezione-dei-cetacei

Intervista al dott. Leonardo Pinelli sulle diete vegetariane e vegane

https://www.radioradicale.it/scheda/448264/intervista-a-leonardo-pinelli-sulla-salubrita-delle-diete-vegane-e-vegetariane

Mio intervento sul libro “Utopie minimaliste” di Luigi Zoja

https://www.radioradicale.it/scheda/446937/intervista-a-silvia-mole-sul-libro-utopie-minimaliste-un-mondo-piu-desiderabile-anche
 

Intervista al filosofo Marco Maurizi

https://www.radioradicale.it/scheda/445286/antispecismo-intervista-a-marco-maurizi

Mio intervento sulla sperimentazione animale

https://www.radioradicale.it/scheda/442761/intervista-a-silvia-mole-sulla-sperimentazione-animale

Intervista all’etologo e filosofo Roberto Marchesini

https://www.radioradicale.it/scheda/441332/intervista-al-prof-roberto-marchesini-sul-concetto-di-intelligenza-animale-e

Mia introduzione   alla rubrica di Parte in Causa su Radio Radicale

https://www.radioradicale.it/scheda/439568/parte-in-causa-associazione-radicale-antispecista-intervista-a-silvia-mole


Silvia Molè

 



332. Riduzione a fallacia

Da un certo tempo notiamo quanto segue: quando si parla dei “massimi sistemi” si tende talora a ridurre questioni complesse, multiformi e pure sfumatissime come quelle dell’ateismo e della religiosità, della socialdemocrazia e del neoliberismo, dell’animalismo e posizioni ad esso contrarie, relative alla scienza e a dati o fatti - magari controversi - ad essa connessi a “fallacia”.

Se da una parte siamo contenti del fatto che forse vi sia una maggiore attenzione alla validità dei discorsi, dall’altra notiamo una certa inflazione ovvero un uso improprio di tali nozioni. In generale faremmo valere la regola del “meno è meglio”. Se un singolo commento è chiaramente sconclusionato lecito ovviamente rinviare ad eventuali fallacie, ma stando ben attenti a non coinvolgere l’intero tema trattato, laddove storia, economia, sociologia, antropologia, filosofia, scienza … con ogni probabilità dovrebbero avere, nel dibattito che avete in corso, la precedenza in termini di confronto sui contenuti. Come spesso diciamo, la logica non sostituisce la conoscenza o lo studio nei campi specifici di riferimento, è soltanto un utilissimo o anche fondamentale strumento per meglio gestire tali conoscenze

A quanto esposto in questa brevissima semplice riflessione aggiungiamo quanto segue: abbiamo notato in rete una certa tendenza a delegittimare lo studio di testi specialistici sul tema, sulla base del motto "basta saper ragionare". Taluni ritengono che per "filosofare" basti "saper ragionare" e non occorra avere una formazione adeguata ottenuta su testi adeguati. Stesso dicasi per l'etica. O l'arte. Come se il saper ragionare fosse un dono alla nascita. Chiunque vi inviti a rinunciare ad un qualsiasi tipo di studio è una persona pericolosa. Per quanto riguarda la logica speriamo di dare un piccolo contributo attraverso la bibliografia indicata nella presentazione del sito di FL, rinviando al fatto che gli schemini che si trovano in rete se da una parte sono utili, dall'altra rischiano di semplificare e costringere in recinti inadeguati situazioni complesse.

331. Ideologi dell'ideologia

GLI ODIERNI IDEOLOGI DELL’IDEOLOGIA

 

ll termine ideologia viene oggi prevalentemente usato nella sua accezione negativa, quale sistema di valori e principi chiuso in se stesso, non aggiornabile al comparire di nuovi dati o evidenze, puramente astratto e caratterizzato da un approccio emotivo e fideistico, accompagnato da propaganda e mistificazione.  Al suo posto potrebbe subentrare il termine ideale, nel senso di valori universalmente riconosciuti e degni di essere perseguiti, come la pace, la fratellanza, la giustizia, la non violenza, o nel senso di un qualunque sistema di idee che accetti a vari livelli un confronto democratico e di “verifica incrociata” sulla base della realtà che ci circonda.

Il problema nella società odierna si verifica nel momento in cui il termine ideologia compare quale vero e proprio attacco ad hominem (fallacia) nei confronti degli interlocutori e quale scorciatoia per delegittimare a priori le loro istanze. Nelle pubbliche discussioni l’impiego del termine ideologia è diventato talmente frequente che ne sconsiglierei completamente l’utilizzo, dal  momento che esso distoglie l’attenzione dalla valutazione sobria e razionale dei contenuti di cui si discute. E il fine è anzi esattamente questo, delegittimare in modo “fraudolento” l’interlocutore e ciò che propone di fronte a un “uditorio” che ci si propone di manipolare e che si presuppone non in grado di intendere e volere.

Paradossalmente, chi oggi inflaziona il termine ideologia può essere facilmente identificato, egli stesso, quale mistificatore e lo si nota anche attraverso la maniera generalmente roboante in cui  si esprime (in genere si tratta di veri e propri “hate speech” contro intere categorie di persone, atei, credenti, “destri e sinistri” e via dicendo).

Chi viene oggi tacciato di ideologia? Ad esempio chi difende lo statuto dei lavoratori (“ideologia comunista”), chi porta avanti le istanze delle comunità omosessuali o della parità di diritti (“ideologia gender”), chi fa scelte vegetariane o vegane (“ideologia animalara”), chi rifiuta “guerre di pace”, ambientalisti. Chiaro che tutte queste persone sono portatrici di ideali ( per fortuna, una società senza ideali sarebbe a mio avviso morta): la fallacia consiste nel delegittimare a priori in termini di “ideologia”, nella completa ignoranza delle posizioni altrui o nella voluta caricatura di esse con il fine di polarizzare le emozioni  (in “Menzogna” Franca d’Agostini riprende l’interessantissimo tema della polarizzazione di gruppo).

Come afferma Franca d’Agostini, le fallacie non vengono mai da sole, nel senso che all’ad hominem spesso si  accompagna lo straw man delle relative posizioni o il campione non rappresentativo ( prendi il nero stupratore, sbattilo in prima pagina, fanne un campione rappresentativo e falli castrare tutti; prendi la bambina maltratta dai genitori omosessuali, sbattili in prima pagina, fanne un campione rappresentativo e chiudili  a chiave tutti).

 

 

 

 

 

330. Sessismo e Gruppi Sociali




di
FILIPPO BOSCHETTI

 

Sessismo e gruppi sociali

Le riflessioni sottostanti sono il frutto di una discussione nata in un gruppo Facebook, in data 20/06/2015.

Definizione di gruppo sociale

Necessariamente, quando si vuole descrivere un fenomeno, occorre stabilire degli ambiti precisi:

qui, quando parlo di “gruppi sociali”, intendo specificatamente tutti quei gruppi/associazioni/movimenti/entità di qualsiasi natura che hanno a che vedere con la volontà propria o imposta di seguire determinate regole e convenzioni, non i gruppi di persone che appartengono al gruppo non per loro volontà specifica, ma per oggettiva specificità. Per esemplificare: gruppo sociale ---> appartenenti ad un partito politico, ad una religione, ad un movimento culturale (i “metallari”). Non è un gruppo sociale l'insieme degli ipovedenti, o ciechi. Nessuno ha scelto o gli è stata imposta la disabilità (gli autolesionisti non sono un gruppo sociale, ma un insieme di persone con patologia). Chiarito questo, che spero eviti gli straw man, qualche riflessione antropologica.

Ruolo dei gruppi sociali nell'evoluzione

Razionalmente, associarsi è utile. Innumerevoli esempi in natura, da associazioni temporanee a persistenti collaborazioni, che arrivano a sfociare nella più completa complementarietà addirittura tra specie diverse, non solo tra appartenenti alla stessa specie. Indubbiamente la nostra specie ha tutte le caratteristiche per essersi avvantaggiata dalle relazioni sociali: individui "deboli" singolarmente, che però associandosi in gruppo hanno potuto elaborare strategie di sopravvivenza raffinate, potendo così nutrirsi meglio, proliferare e colonizzare tutte le aree abitabili del pianeta. Uno splendido caso di evoluzione della specie grazie alle strategie sociali. L'associazione degli esseri umani in gruppi che tendono all'omogeneità culturale ha però anche determinato, sia in epoca storica che preistorica, un certo grado di insofferenza verso la diversità e l'alterità. Le nostre società umane sono pervase da una generica percezione del diverso, dello straniero, come “nemico”. Quando hai una condivisione di saperi all'interno di un gruppo limitato e circoscritto, ogni diverso e ogni forestiero è un pericolo: trattarlo preventivamente con sospetto, è un'ottima strategia di sopravvivenza, ovviamente. Questo meccanismo a me sembra si sia sedimentato e tramandato in ogni società e cultura, per quanto mi è dato di sapere (e quindi questa affermazione è passabile di rettifica in qualsiasi momento, visto che non sono onnisciente), i meccanismi sociali di inclusione neurotipici sono questi: sei con me - sei contro di me. Sfumato nelle 100.000 differenti variazioni possibili, a seconda delle dimensioni morali e intellettive dei facenti parti del gruppo sociale in questione.

Sessismo

Pur avendo l'allergia per gli *ismi tutti, questo è il più assurdo, ai miei occhi. Le motivazioni che spingono una o più persone, ad attaccare un'altra persona in base alle sue frequentazioni (o mancanza di) sessuali, è per me incomprensibile.

Non possedendo competenze psicologiche specifiche, non sono in grado di capire quale significato attribuire ad un tentativo di delegittimazione dell'altrui moralità, attraverso l'attribuzione di un'etichetta a sfondo sessuale. Certamente, chi utilizza tali mezzi – sovente in mancanza di argomentazioni puntuali da contrapporre all'interlocutore – ai miei occhi perde ogni credibilità specifica. Senza troppi giri di parole, lo definirei senz'altro un imbecille. C'è però un aspetto che mi preme sottolineare. Ci sono persone, tra cui il sottoscritto, che hanno comportamenti neurologicamente determinati, “diversi” rispetto alla neurotipicità. Una delle categorie umane che non ha la possibilità di scegliere a che gruppo appartenere, ma c'è dentro per predeterminazione genetica, nel mio caso.

Tra le tante caratteristiche, c'è quella di avere – generalmente, poi ogni individuo è storia a sé – generalmente una certa propensione a interpretare letteralmente le cose, e ad essere piuttosto logici. Nella categoria sono rappresentati sovente artisti, ricercatori, scienziati, persone con eccentricità di vario genere. Con specificità sensoriali che possono essere le più svariate, dall'ipersensibilità visiva, uditiva, tattile, nel gusto, alla sinestesia. Non necessariamente queste cose sono sempre presenti, non sempre lo sono in maniera omogenea, sovente sono presenti co-morbità più o meno invalidanti, alle volte la personalità è estremamente estroversa, altre completamente introversa. Insomma, gli stereotipi sono tanti, ma difficili da riscontrare. Ma torniamo al sessismo.

La battuta sessista, lo stigma sociale funziona se chi la subisce ne è consapevole, se ha valore per lui/lei. Cessa completamente di avere significato se non la capisci, se non ha senso. Ti rende ancora più estraneo al gruppo escludente insomma.

Faccio un esempio.

A undici anni ero probabilmente l'unico ragazzino della mia città a studiare danza classica. I miei compagni di scuola, per finalità tutt'ora ignote, iniziarono ad apostrofarmi con appellativi che facevano riferimento alle pratiche omosessuali.

Ebbene:

1. la valenza dispregiativa della cosa mi era oscura. Perché mai praticare sesso omosessuale fosse spregevole, non lo capivo allora, come non lo capisco ora.

2. non riuscivo a recepire la negatività, in quanto l'affermazione era palesemente falsa (ero e sono etero), dunque assolutamente illogica.

Si noti come la 2) è sempre inutile, in quanto se fosse vera, affermare che fossi omosessuale non avrebbe comportato altro che dire la verità, quindi illogico usare la battuta, ed essendo falsa, la valenza dell'affermazione è altrettanto illogica.

 


La cosa buffa, in questa tavola della verità, è che, fatta leggere ad un neurotipico, questi non contesta l'incontestabile, ma trova significati “altri” rispetto a quanto scritto: comincia a parlare di offesa alla moralità, stigma sociale, indebita intromissione nella vita privata. Ok, ma il punto è: se sono eterosessuale e mi si vuole offendere, come si fa a farlo dichiarando una cosa palesemente falsa? E se sono omosessuale e mi si vuole offendere, come si fa a farlo dichiarando una cosa palesemente vera? Ad oggi, non sono ancora riuscito ad avere una spiegazione convincente, se non attraverso la forma del “siccome l'omosessualità è una perversione/deviazione/turpe abominio della natura/peccato ignobile/ecc. (barrare a scelta la definizione omofoba preferita), allora essere additato come omosessuale deve farti tremare le vene dei polsi. Ecco, sostanzialmente una perfetta descrizione di come in un gruppo si esclude una persona: si crea una “normalità” (la preferenza sessuale eterosessuale), si dichiara immonda ogni differenza rispetto la norma, si addita a torto o ragione un membro del gruppo attribuendogli la turpitudine predefinita. Cambiate a piacimento i termini del gioco e verificate come sia lo schema tipico comportamentale delle società umane.

PS: il colmo dell'ironia: sono stato discriminato, nel lavoro, in quanto danzatore non omosessuale. Da allora, uno dei miei interessi assorbenti è la lotta alle discriminazioni in ogni forma.

 

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